Un forte coinvolgimento dei cittadini e una particolare attenzione su mobilità, ambiente, trasformazione urbana, economia della conoscenza, cultura e turismo. Sono questi secondo Roberto Reggi, sindaco di Piacenza e delegato per le Infrastrutture dell’Anci, i punti cardine per la creazione di una "Smart city", una città intelligente e sostenibile. Questi temi sono emersi nell’intervento del vicepresidente dell’Anci al Forum Pa, nel corso del convegno "Progetti e tecnologie per città più intelligenti" promosso dall’Associazione dei Comuni italiani. Reggi ha portato come esempio il caso di Piacenza, descrivendo "quello che noi intendiamo per pianificazione smart".E allora occorre intervenire, stando alle affermazioni del sindaco di Piacenza, su "mobilità, ambiente, trasformazione urbana, economia della conoscenza, cultura e turismo". Il tutto in un progetto globale che, ha spiegato Reggi, "consideri la città come una vera e propria famiglia, e partendo dunque da un’analisi dei consumi e dalla definizione di obiettivi chiari". Il successo di questa politica, ha insistito, "presuppone un fortissimo coinvolgimento dei cittadini". Entrando nel dettaglio del piano in vigore a Piacenza, Reggi ha affermato che "sul tema dell’ambiente partiamo dal piano energetico comunale, per poi riproporci innanzitutto l’abbattimento di CO2, per cui puntiamo a un -212 mila tonnellate in un anno". Qualità della vita "vuol dire meno inquinamento, ma anche mobilità sostenibile". Così a Piacenza, per esempio, "stiamo potenziando fortemente il trasporto su ferro e i mezzi pubblici, concedendo ad esempio l’uso gratuito del servizio agli ultrasessantacinquenni". A questo si aggiunge "un forte investimento sulle piste ciclabili e sulle zone a traffico limitato".Lo sviluppo delle rinnovabili, la riduzione dei rifiuti alla fonte e la raccolta differenziata, la tutela delle acque e l’aumento del verde pubblico sono gli altri interventi sul settore che puntano a rendere Piacenza una smart city.Ma solo questo non basta. E allora "nei processi di trasformazione urbana preferiamo recuperare il patrimonio esistente piuttosto che consumare altro suolo – ha spiegato ancora Reggi – attuiamo una pianificazione strategica che coinvolge tutti gli enti territoriali, investiamo con le nuove tecnologie per promuovere l’inclusione sociale e il welfare". E ancora, quando si parla di economia della conoscenza, "valorizziamo i tecnopoli e i centri di ricerca, puntiamo su università e tecnologie alimentari, investiamo in modo massiccio sulla comunicazione ai cittadini delle nostre azioni e sul loro forte coinvolgimento", ha concluso.