E’ dedicato a Christian Zucconi, il noto scultore piacentino, il primo numero del 2010 di Etra il giornalino del liceo artistico Cassinari. Un numero che come ha spiegato oggi la preside dell’istituto Maria Assunta Lopez "nasce grazie al sostegno di Bulla Sport che ci ha permesso di andare in stampa in un periodo non particolarmente felice dal punto di vista finanziario". La presiede alla presenza delle docenti Velia Montecorboli e Domenica Nuzzolese, che hanno coordinato la redazione della pubblicazione scolastica, ha poi spiegato che "da quest’anno Etra entra a far parte dell’offerta formativa della scuola. I ragazzi infatti si sono occupati della sua veste grafica e contenutistica durante le ore di lezione. Una scelta che nasce dalla volontà di dimostrare che al liceo artistico si producono cose belle e di qualità". Domenica Nuzzolese ha quindi preso la parola per precisare che "durante le mie ore di lezione i ragazzi occupandosi della veste grafica del giornalino e della sua impaginazione hanno avuto l’opportunità di sperimentare sul campo le conoscenze teoriche di programmi informatici unendo così l’utile al dilettevole". Per quanto riguarda invece la scelta di dedicare questo numero di Etra a Zucconi Nuzzolese l’ha motivata ricordando che "Christian è stato allievo del Cassinari e viste le soddisfazioni che ci sta dando, non ultima la mostra a Palazzo Sforzesco a Milano, volevamo rendergli omaggio. Inoltre Christian è stato l’ideatore di una nuova tecnica scultorea, la kenoclastia. Una vera rivoluzione in campo plastico e volevamo fosse messa a conoscenza anche dei nostri allievi". E per parlare di kenoclastia, di questo nuovo modo di plasmare la pietra ieri è intervenuto proprio lo stesso Zucconi. "Il nome kenoclastia – ha esordito timidamente Zucconi – deriva dal greco e significa rompo il vuoto. Ovvero, dopo aver realizzato le mie statue in pietra le rompo per svuotarle di materia e quindi le ricompongo. Si tratta di una tecnica che porta alle estreme conseguenze l’idea di Michelangelo di togliere il superfluo e che consente soluzioni formali un tempo impensabili per la scultura in pietra. Utilizzando anime in acciaio e tiranti all’interno della scultura, una volta svuotata e quindi resa più leggera, riesco ad ottenere figure che sarebbero realizzabili solo utilizzando il bronzo".