Housing sociale, le proposte di Anci nell?intervento del sindaco Reggi

"Affermare una politica della casa che non sia unicamente basata sullo sviluppo edilizio, ma risponda ai bisogni sociali della collettività, con particolare attenzione alle fasce deboli": questa, secondo il sindaco Roberto Reggi, vicepresidente nazionale Anci con delega alle Infrastrutture, una questione nodale di cui il Governo e gli enti locali, congiuntamente, devono farsi interpreti. Il primo cittadino di Piacenza lo ha ribadito questa mattina a Bologna, intervenendo al convegno sui modelli di finanziamento del Social Housing promosso da Cesfel Emilia Romagna e Anci regionale. "Per superare l’emergenza abitativa che in questi anni si è riversata quasi interamente in ambito pubblico – ha sottolineato Reggi – occorrono iniziative mirate a incentivare l’offerta di affitti a canone sostenibile anche nel privato, innestando flusso di mobilità sociale nel settore residenziale".  "Innanzitutto, è fondamentale l’introduzione di un’aliquota ridotta al 20%, la cedolare secca, sui redditi da locazione – ha spiegato Reggi – proprio per incentivare lo sblocco dell’intero sistema. Un ruolo importante è poi quello delle Agenzie per l’affitto, che in ambito territoriale possono offrire garanzie ai proprietari degli immobili inutilizzati, qualora li destinino ai soggetti individuati dai Comuni. Senza dimenticare l’introduzione di agevolazioni fiscali per gli affitti a canone concordato, o, per gli enti locali, l’eliminazione del carico fiscale riguardante le operazioni sul patrimonio di edilizia residenziale sovvenzionata". Tra le proposte prioritarie di Anci "il trasferimento, ai Comuni, del gettito derivante dall’imposta di registro sui contratti d’affitto, il rafforzamento del Fondo sociale, la richiesta di forme di pagamento dei canoni che favoriscano la tracciabilità e contrastino l’evasione fiscale". Valorizzando le competenze delle municipalità, il sindaco Reggi ha accennato poi all’attribuzione, ai Comuni, del "diritto di prelazione sul patrimonio immobiliare sfitto di enti previdenziali, Poste, Rfi e società collegate, con obbligo di locazione concordata a nuclei familiari in difficoltà". Altro tema portante, la promozione dell’edilizia sociale, "attraverso l’utilizzo integrato di fondi dedicati, come quello nazionale promosso dalla Cassa Depositi e Prestiti e recentemente approvato dalla Banca d’Italia, e quelli regionali o locali". In quest’ambito, prosegue Reggi, "dobbiamo pensare anche a strutture per l’accoglienza transitoria di persone in condizione di fragilità temporanea, o all’incentivazione di reti di auto e mutuo aiuto quali le banche del tempo o i gruppi di acquisto, che nei singoli quartieri sviluppino forme di solidarietà sociale. Soprattutto occorre aprire, anche nel nostro Paese, le condizioni per il mercato dell’alloggio sociale: agevolare, mediante la cessione gratuita delle aree, interventi finalizzati all’edilizia sovvenzionata e all’affitto concordato; favorire le intese tra Comuni, Regioni e Governo per una migliore distribuzione delle strutture militari operative, recuperando superfici e risorse per incentivare acquisizioni o locazioni a riscatto; regolamentare, attraverso l’attuazione del federalismo demaniale, il sistema di incentivi e sgravi fiscali ai privati per zone speciali di ristrutturazione urbanistica". Infine, ha evidenziato il vicepresidente Anci, "è essenziale favorire la sperimentazione di nuovi modelli di gestione degli alloggi Erp, garantendo l’equilibrio tra sostenibilità economica e fattori sociali, ad esempio diversificando le funzioni degli edifici (con introduzione di commercio e artigianato), l’utenza e i canoni di locazione stessi. Senza dimenticare che, accanto alle diverse forme di innovazione e sperimentazione, più che mai in questo contesto generale di crisi non deve venire meno l’intervento dello Stato, anche se con un ruolo più di coordinamento che di protagonismo diretto: destinare una parte del Bilancio  statale alle politiche abitative, consentendo a Regioni e Comuni una programmazione in continuità e favorendo l’attivazione di risorse locali che concorrano, insieme a quelle nazionali, a sviluppare un’offerta pluriennale di alloggi sociali".

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