In un momento in cui nel nostro Paese vi è un problema criminalità – ha dichiarato il Segretario Regionale dell’Emilia Romagna del Partito Pensionati, Damiano MILONE – e che le Forze dell’ordine stanno facendo sforzi enormi per sradicare, da fette del territorio nazionale, il "cancro" di associazioni criminali fortemente insediate sul territorio, mentre la gente è giustamente preoccupata per l’aumentare della micro e macro criminalità, la Commissione Giustizia della Camera sta esaminando un provvedimento che consentirebbe, se approvato, ai detenuti di scontare l’ultimo anno di pena ai domiciliari.Non è così che si combatte il sovraffollamento delle carceri – ha evidenziato MILONE. Se servono nuove carceri le si costruisca o si trovino le soluzioni più adeguate, ma il problema non può essere risolto con provvedimenti del genere che non farebbe altro che aggravare una situazione già di per se difficile.Ha ragione il Ministro MARONI: quanti operatori di Polizia servirebbero per controllare migliaia di detenuti ai domiciliari? Anche l’ipotesi "braccialetto elettronico" è da scartare – ha rimarcato il rappresentante del Partito Pensionati – sia per la non accertata sicurezza degli stessi, sia per i costi che andrebbero a pesare sulle tasche degli italiani.Un modo utile di sopperire al problema – continua il leader Regionale del Partito Pensionati – potrebbe essere anche quello di "obbligare" i detenuti a lavorare così che da una parte si possano rendere utili alla società e, dall’altra, grazie al loro lavoro, si possano ottenere introiti da poter spendere nella costruzione di nuovi istituti penitenziari, senza dover ricorrere ad ulteriori investimenti pubblici.Qualsiasi decisione o provvedimento venga preso in questa direzione per fronteggiare il problema, – conclude MILONE del P.P. – riteniamo che chi è stato condannato a pena detentiva, debba scontare sino all’ultimo giorno, in carcere, la propria condanna.