Riesce l’impresa alla Rebecchi Cariparma che strappando gara2 al Codogno rompe l’imbttibilità della capolista. I biancorossi fanno quello che possono al pomeriggio quando cedono gara1 ai padroni di casa limitando i danni in un match rivelatosi alla fin fine più aperto di quanto avevano promesso i pronostici. Il capolavoro invece arriva nella notturna quando Codogno deve incassare il primo dispiacere stagionale (3-2). Un derby che fa uscire Piacenza col sorriso e, perché no, Codogno un po’ ridimensionato. GARA1REBECCHI CARI 5-0-1-1-0-0-0-1-0 8CODOGNO 1-3-5-1-0-2-0-0-R 12Formazione: Marenghi A. 2b, Cammi S. ric/ed, Bittar int, Di Masi ec, Leone 1b/3b, Gorrin dh/ric, Maldonado es, Cetti ed (Marenghi G. lan), Cristalli 3b (Palazzina 1b). Lanciatori: Anelli (rl1.1 bv2 bb6 k1 pgl4), Cammi A. (rl1.1bv5bb2 k2 pgl5), ettami ( rl1.1 bv2 bb2 k3 pgl1), Tosi R. (rl 1 bv0 bb2 k0 pgl0), Marenghi G. (rl3 bv2 bb1 k0 pgl2). All. D’Auria.Lunga e condizionata da mille episodi la gara d’apertura. La Rebecchi Cariparma aggredisce Codogno subito ai primi lanci. Rodrigo Bruera viene investito da quattro valide che aprono la strada a cinque punti ( spiccano il doppio di Maldonado ed il singolo di Cetti che da solo frutta due punti).Tutto sembra in discesa anche perché Codogno risponde con un solo punto. La bufera si scatena però tra il secondo ed il terzo inning quando Piacenza barcolla sotto un’autentica pioggia di punti lodigiani. Troppe basi gratuite ed una difesa incerta aiutano Codogno a risollevarsi dopo una partenza tutta da dimenticare. Trascorso un terzo di gara i biancazzurri conducono 9-6 con D’Auria che, non disponendo di un partente di ruolo, s’inventa una incalzante rotazione di pitcher. La mossa purtroppo sortisce effetti positivi solo a tratti.Piacenza soffre ma non crolla, arrivando anche a gettare basi concrete per una insperata rimonta. Fanno rabbia infatti le basi piene lasciate al quarto attacco ed ancora al sesto e settimo. Codogno non punge più di tanto vivendo di rendita sulla vendemmiata iniziale mentre le mazze biancorosse perdono come detto l’attimo decisivo in troppe occasioni. Così non si va oltre un 12-8 finale preventivabile alla vigilia ma che col senno di poi qualche recriminazione la genera. I nostri si consolano con le statistiche che anch’esse fannomeditare: 13 battute valide, due in più dei vincitori ( sugli scudi Di Masi con 4 su 4, Maldonado 3/5 e Bittar 2/5), ed un solo errore contro tre codognesi. GARA2REBECCHI CARI 0-0-0-0-0-3-0-0-0 3CODOGNO 0-0-2-0-0-0-0-0-0 2Formazione:Marenghi A. 2b, Cammi S. 3, Bittar int, Di Masi ec, Leone 3b, Gorrin ric, Maldonado es, Anelli ed, Cammi A. dh. Lanciatori: Acosta (rl8bv8 bb0 k9 pgl2), Avvento (rl1 bv0 bb0 k0 pgl0).Alla sera è un vero e proprio scontro tra titani. Soto da una parte ed Acosta dall’altra soggiogano letteralmente i line-up avversari regalando al pubblico due ore e mezza di grande baseball. Il divario tecnico del pomeriggio si annulla ed il Piacenza riesce a centrare l’impresa. La squadra di D’Auria sfrutta al massimo le proprie prerogative, giocando con sagacia e maturità. Non viene intimorita dai due punti codognesi al terzo inning ed attende con pazienza il momento opportuno per assestare il colpo del ko, capace di ribaltare il punteggio. Il frangente decisivo al sesto attacco aperto da Cammi A. che viene colpito. Dopo l’eliminazione di Di Masi ecco serviti tre singoli consecutivi di Bittar, Leone e Gorrin , conditi da un errore difensivo. Tre punti che fanno diventare Piacenza padrone del match.Messe le mani sul vantaggio i biancorossi non mollano più la presa conducendo in porto un successo importantissimo. Il 3-2 finale viene legittimato da una difesa perfetta che annulla di fatto l’arrembaggio di un Codogno cui è concesso di arrivare in terza base solo al quarto inning, tranne ovviamente al terzo quando come detto segna i suoi due punti. Da incorniciare la prestazione complessiva di tutta la squadra anche se un rilievo in più meritano Gorrin ( 3 su 4 con due punti battuti a casa) e Cammi A. (1 su 2 con un punto battuto a casa). Ed ancora la straordinaria prova dei due lanciatori, autentici professionisti che si sono sfidati senza esclusione di colpi. Ventisette eliminazioni al piatto indue: Soto 12 mentre ad Acosta ne bastavano 9 in quanto poteva contare sul supporto di una squadra più attenta e motivata che ha ricavato il massimo da quello che la partita gli ha messo a disposizione. GIOVANILI: sconfitta in casa per la squadra Ragazzi under12 contro Sala Baganza (15-10).