La rilevazione regionale della popolazione residente, di cui sono presentati i risultati con riferimento al 31/12/2009, riguarda il complesso della popolazione residente ed i residenti stranieri; la popolazione di cittadinanza italiana è ricavata per differenza. In questa edizione del rapporto, data la sempre maggiore rilevanza della popolazione straniera nel determinare la dinamica demografica del nostro territorio, si è approfondito il confronto tra le due componenti della popolazione, cittadini italiani e stranieri. Sono inoltre presentate le nuove previsioni demografiche approntate dalla Regione Emilia Romagna, sempre con riferimento ai due gruppi di popolazione. La rilevazione è stata condotta dall’Ufficio Statistica dell’Amministrazione provinciale, cui si deve anche questa sintesi.La popolazione piacentina nel 2009 ha raggiunto i 288.011 abitanti: 36.153 sono risultati i residenti di cittadinanza straniera (12,6% del totale) e 251.858 quelli di cittadinanza italiana.La crescita dei residenti nel 2009 è stata di 2.074 unità, di cui oltre 900 nel solo capoluogo: gli stranieri residenti sono aumentati di 3.019 unità nell’anno, la popolazione di cittadinanza italiana è diminuita di 945 unità. In termini relativi, la variazione della popolazione rispetto a fine 2008 è pari a + 0,7% a sintesi del -0,4% dei cittadini italiani e +9,1% di quelli stranieri.L’incremento demografico nel 2009 è stato più contenuto rispetto al precedente biennio, sia in termini assoluti che relativi, rallentamento per altro atteso, in ragione di un ridimensionamento dei flussi di immigrazione da riconnettersi sia all’esaurimento dei movimenti determinati dall’allargamento dell’Unione Europea del 2007, sia alla negativa congiuntura economica.La quota di popolazione straniera è comunque ulteriormente aumentata di un punto percentuale: dall’11,6% del 2008 al 12,6% nel 2009.I dati anagrafici relativi al 2009 confermano la tendenza riscontrata negli anni recenti all’aumento della concentrazione territoriale dei residenti nei comuni dell’area di pianura, area di insediamento privilegiata dai residenti stranieri. Il 66% della popolazione provinciale risiede nei comuni di pianura, 29% nei comuni collinari e solo il 5% della popolazione abita la zona montana. Il tasso di crescita della popolazione residente, complessivamente pari allo 0,7% nel 2009, è stato + 0,9% in pianura, corrispondente a +1.696 residenti nell’area e +0,6% nella zona collinare (+496 unità), mentre la popolazione dell’area montana è diminuita al ritmo dello 0,8% annuo (-118 residenti). La popolazione straniera è, come noto, territorialmente più concentrata: il 71% risiede in pianura, il 27% in collina e solo il 2,5% in montagna, da cui la diversa incidenza nelle zone altimetriche dei residenti stranieri: rappresentano il 13,5% della popolazione nei comuni di pianura, l’11,4% in quelli collinari ed il 6,2% in montagna.Riferendosi invece ai Distretti socio sanitari, il capoluogo ha un peso in termini di popolazione residente pari al 36% (vi risiede il 34,5% della popolazione italiana ed il 44% dei cittadini stranieri), il Distretto di Ponente al 26% e quello di Levante al 38%. Gli stranieri residenti nei due Distretti di Ponente e Levante sono rispettivamente il 25% e 31% del totale. Sensibile è pertanto anche nei Distretti la differenza nell’incidenza dei residenti stranieri sul complesso della popolazione: 15% nel capoluogo, 12% nel Distretto di Ponente e 10% in quello di Levante, quest’ultimo è infatti quello che presenta il maggiore peso nella distribuzione territoriale della popolazione italiana, 39%.Nel 2009 le variazioni percentuali della popolazione residente sono state della stessa dimensione nel capoluogo e nel Distretto di Ponente (+0,9%), mentre in quello di Levante l’aumento si è fermato allo 0,5%. In valore assoluto si tratta di +909 residenti a Piacenza, +643 a Ponente e +522 a Levante.La concentrazione territoriale della popolazione residente è ancor più visibile se si considera la distribuzione per classe di ampiezza demografica dei comuni: il 50% della popolazione residente vive infatti nei 4 comuni con oltre 10.000 abitanti la cui superficie corrisponde a poco più del 10% del territorio provinciale, un ulteriore 25% della popolazione risiede nei comuni di ampiezza dai 5.000 ai 9.999 abitanti che rappresentano il 18% dell’estensione territoriale provinciale, ovvero nel complesso i 2/3 della popolazione risiedono su meno di 1/3 del territorio con una densità abitativa pari a quasi 300 abitanti per kmq, mentre sui restanti 2/3 del territorio provinciale la densità è di 40 abitanti per kmq.La popolazione residente sul nostro territorio presenta una struttura per età sbilanciata verso le classi più elevate, ciò a causa della negativa dinamica demografica degli anni ’80 e ’90. La ripresa demografica iniziata a fine anni ’90 con l’avvio dei flussi di immigrazione, ha infatti solo parzialmente corretto gli squilibri determinati dall’andamento precedente. Il 58% della popolazione ha 40 o più anni e l’età media dei residenti nella provincia è di 45,7 anni, 44 anni per gli uomini e 47 anni per le donne.Considerando la distribuzione della popolazione nelle quattro grandi classi di età, la classe più numerosa è quella dai 40 ai 64 anni, pari al 35,2% dei residenti della provincia, che corrisponde alla generazione dei baby boomers; segue la classe 15-39 anni con il 28,3%, gli ultra64-enni con il 23,9%, mentre i minori di 15 anni sono il 12,6% della popolazione totale.Anche nel 2009 è la fascia di popolazione dai 40 ai 64 anni cui si deve la variazione più consistente: +1.814 unità corrispondente ad un tasso di crescita annuo dell’1,8%, a seguire la popolazione con meno di 15 anni, +851 pari al +2,4%; modesta nel 2009 la crescita degli ultra-64enni (+160 unità pari a +0,2% annuo), mentre è sensibilmente diminuita la popolazione residente di età compresa tra i 15 ed i 39 anni: -751 unità e -0,9% rispetto al 2008.L’afflusso della componente straniera sta tuttavia lentamente determinando un miglioramento nella struttura per età della popolazione residente. L’indice di vecchiaia registra una continua diminuzione, l’indice di dipendenza totale è solo moderatamente aumentato nell’anno a seguito dell’aumento della dipendenza giovanile. L’aumento della popolazione dai 40 ai 64 anni determina invece il peggioramento degli indici di struttura relativi alla popolazione attiva. Significativo è il confronto della struttura per età delle due componenti della popolazione: cittadini stranieri ed italiani. L’età media dei residenti di cittadinanza straniera è di 30,5 anni, quella dei cittadini italiani di 48 anni. La metà dei residenti stranieri ha età compresa tra i 15 ed i 39 anni, il 27% tra i 40 ed i 64 anni, il 21% ha meno di 15 anni e solo il 2,4% è anziano, ovvero il 70% dei residenti stranieri ha meno di 40 anni. Tra i cittadini italiani invece, il 36% ha tra i 40 ed i 64 anni, cui si aggiunge un 27% di ultra-64enni, ovvero il 63% dei residenti italiani ha 40 o più anni, un quarto si colloca nella fascia 15-39 anni e solo l’11% ha meno di 15 anni.I cittadini stranieri rappresentano il 21-22% nelle classi di età inferiori ai 40 anni, il 9,5% tra la popolazione dai 40 ai 64 anni e solo l’1,3% degli anziani.L’analisi delle nazionalità degli stranieri residenti al 31/12/2009 nella provincia evidenzia l’esaurirsi del fenomeno di crescita dovuto all’allargamento dei confini dell’UE ed il ritorno a variazioni più stabili e diffuse in misura piuttosto omogenea a tutti i grandi gruppi etnici presenti.Il tasso di crescita dei residenti stranieri nel 2009, pari complessivamente al 9,1%, è risultato compreso tra l’8,8% ed il 9% per le due etnie prevalenti, europea ed africana, pari al 7% annuo per i residenti provenienti dall’Africa e più elevato per gli asiatici (13,2%).La distribuzione delle nazionalità, valutando le grandi aree di provenienza, non subisce pertanto variazioni significative rispetto al precedente biennio: gli stranieri provenienti dai paesi europei extra-UE sono il 38,4% del totale dei residenti nel territorio provinciale, 25,8% i cittadini africani, 17% i cittadini dell’UE, coloro che provengono dal continente americano sono il 9,8% e l’8,9% gli asiatici.Naturalmente le variazioni assolute riflettono, a fronte di sostanziale equivalenza dei tassi di variazione, la dimensione dei gruppi presenti: l’aumento dei cittadini dei paesi europei extra-UE è stato pari ad oltre un terzo dell’incremento complessivo, +1.150 su 3.000, la crescita dei residenti africani a 759 unità, quella dei cittadini provenienti dalle altre aree tra le 250 e 500 unità.Le tre nazionalità prevalenti tra i residenti nella nostra provincia sono albanese (17,8% del totale degli stranieri iscritti in anagrafe), romena (12,7%) e marocchina (12,6%), complessivamente i cittadini dei tre paesi rappresentano il 43% dei residenti stranieri nella provincia. A seguire troviamo macedoni, ecuadoregni ed indiani; nell’insieme i primi sei paesi raggruppano il 62,5% dei residenti stranieri.LE FAMIGLIE RESIDENTILe famiglie residenti in provincia di Piacenza al 31/12/2009 sono risultate 128.124, l’1,0% in più rispetto al 2008, pari a circa +1.236 unità, crescita determinata sostanzialmente dall’aumento delle famiglie con un solo componente (+1.098 pari al +2,5%). Rispetto all’anno precedente aumentano anche le famiglie di due e cinque e più componenti (+250 e +256 rispettivamente pari in percentuale al +0,7 e +4,9%), mentre prosegue la flessione delle famiglie di tre componenti (-1,5% ovvero -372 unità) e restano stabili le famiglie con quattro.Nella distribuzione provinciale delle famiglie per numero di componenti continua pertanto ad aumentare il peso delle famiglie di un solo componente, che rappresentano la maggioranza relativa delle famiglie: 35,5% del totale. A livello provinciale ormai il 65% delle famiglie è costituito da uno o due componenti, con un incremento rispetto al 2001, dati Censimento, di oltre 4,5 punti percentuali, a fronte di diminuzioni nel peso percentuale di tutte le altre tipologie di nuclei, più forte per le famiglie con tre componenti.