Troppe le questioni irrisolte e tanti i nodi da sciogliere. I rappresentanti dei sindaci italiani, nel corso del Comitato Direttivo che si è riunito oggi a Roma, al quale ha partecipato anche il primo cittadino di Piacenza Roberto Reggi, vicepresidente Anci, chiedono pertanto un incontro urgente con il Governo e l’istituzione di un Tavolo tecnico permanente, per monitorare l’andamento della finanza pubblica relativa al comparto dei Comuni e per definire la manovra finanziaria condivisa dai vari livelli di governo. "La legge Finanziaria per il 2010 – commenta Reggi – non dà risposte soddisfacenti alle nostre istanze, basate peraltro sulla certezza, così come si evince dai dati Istat, che i Comuni hanno contribuito al miglioramento dei conti pubblici correggendo il proprio saldo di 2 miliardi e mezzo dal 2004 al 2008, vale a dire il 50% del miglioramento complessivo registrato dalle pubbliche amministrazioni nello stesso periodo. Nel contempo, i Comuni hanno sostenuto il 60% delle spese per investimenti nel Paese. Lo abbiamo sottolineato nel documento che abbiamo approvato oggi all’unanimità: nel 2009, le Amministrazioni cittadine hanno partecipato al risanamento dei conti pubblici con un importo di un miliardo e 340 milioni, mentre nel triennio 2009-2011 il contributo sarà di 4 miliardi e 145 milioni di euro"."Se a ciò – prosegue Reggi – aggiungiamo il fatto che i Comuni, per rispettare i vincoli del Patto di Stabilità saranno costretti, nello stesso triennio, a ridurre la spesa totale del 10%, a risentirne sarà proprio la spesa per gli investimenti, che potrebbe ridursi del 30% almeno, con gravi conseguenze sullo sviluppo delle infrastrutture e dei territori. Chiediamo chiarezza, poi, sul fronte dei rimborsi per il mancato gettito dell’Ici e sulla tariffa di igiene ambientale, in quanto il vuoto normativo sulle modalità di riscossione mette a rischio entrate di circa 5 miliardi di euro per le Amministrazioni municipali". "Chiediamo anche – prosegue Reggi – la modifica delle regole del Patto di Stabilità interno, per consentire ai Comuni di sostenere la spesa per gli investimenti e per rendere sostenibile la manovra finanziaria dal 2010 al 2012, con regole tali da allentare i vincoli per i Comuni che hanno giacenze di tesoreria e residui passivi, al fine di un loro utilizzo". Infine, spiega Reggi, i sindaci chiedono un’autonomia impositiva congrua, che permetta di programmare gli interventi infrastrutturali, e una distribuzione equa del carico fiscale sui cittadini, che faccia riferimento al reddito, al patrimonio e ai servizi erogati dai Comuni stessi.