Domenica 28 febbraio alle 21 al Teatro San Matteo, ingresso libero, si terrà lo spettacolo "La divina ecologia", frutto del laboratorio Rifiutando che nello scorso anno scolastico ha esteso agli insegnanti il percorso di ricerca sulle tematiche ambientali.Il laboratorio e lo spettacolo sono promossi da Enìa e dall’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Piacenza – Progetto Mediascuola.Il laboratorio, articolato in incontri tecnici condotti da Enìa e parte in incontri artistici condotti da Manicomics Teatro (ente dal 2004 accreditato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la formazione del personale della scuola per le discipline artistiche), ha fornito agli insegnanti i principi per impostare un lavoro pedagogico sulle tematiche ambientali che coniuga aspetti scientifici e aspetti creativi. Far provare in prima persona agli insegnanti, dopo un approfondimento bibliografico e metodologico, quello che si vuole far provare ai ragazzi. Il lavoro si è incentrato sulla ricerca di una cultura attiva, che vada oltre la lezione frontale, ma faccia passare attraverso il corpo i messaggi ed è sfociato nella realizzazione di una drammaturgia messa in scena dagli stessi insegnanti.E’ nata così "La divina ecologia", sottotitolo "una drammaturgia per vivere meglio", di e con: Giovanna Camia, Daniela Carini, Paola Cervato, Valeria Cordella, Cinzia Delindati, Alessandra Franchi, Tiziana Gambazza, Antonella Simoncini, Maria Cristina Tarquini; conduzione del laboratorio e regia di Rolando Tarquini e Allegra Spernanzoni.La prima parte del lavoro è stata propedeutica al teatro coinvolgendo i docenti dapprima nella veste di "insegnanti" poi come "attori", invitandoli per una volta ad immedesimarsi nei loro studenti ai quali solitamente affidano parti da recitare. Hanno lavorato con il corpo e la voce scoprendo potenzialità mai espresse, utilizzando il corpo come strumento comunicativo all’interno dello spazio. La costruzione del testo è nata da un lavoro di introspezione comune e condiviso, combinando le emozioni e ricordi di ognuno. Un’esperienza forte ed utile per comprendere lo stato d’animo dei ragazzi nell’affrontare le difficoltà della rappresentazione e del mettersi in gioco che i docenti hanno sintetizzato in questa frase: "Affrontare questo lavoro non più a 14 anni, ma alla nostra età è stata una consapevole follia".