Confagricoltura: si rivolge al Tar del lazio e sblocca i saldi Pac alle azi

CONFAGRICOLTURA SI RIVOLGE AL TAR DEL LAZIOConfagricoltura rompe gli indugi e si rivolge al Tar del Lazio. "Ancora una volta – commenta Luigi Sidoli Direttore dell’Unione Agricoltori di Piacenza – Confagricoltura si è dovuta mobilitare in prima persona per difendere le aziende agricole. Il settore florovivaistico dal luglio scorso combatte con l’applicazione dell’accisa sul gasolio agricolo destinato al riscaldamento delle serre. L’Agenzia delle Dogane aveva preso posizione in tal senso richiamando una decisione della Commissione Europea. "Ci siamo subito mobilitati – ricorda Sidoli – perché fossero attuate, a livello nazionale, tutte le pressioni per difendere il diritto alla sopravvivenza delle nostre aziende. A novembre avevamo ottenuto un primo risultato perché, anche grazie alle nostre azioni, il Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali aveva inviato all’Agenzia delle Dogane, al Dipartimento delle Finanze e al Dipartimento delle Politiche comunitarie una nota esplicativa indicando che la decisione della Commissione cui si rifaceva l’Agenzia delle Dogane (la n° 5497 del 13 luglio 2009) lasciava immutato il quadro normativo riguardante le accise sul gasolio agricolo utilizzato nelle serre, poiché l’articolo di legge che lo disciplina non era compreso tra quelli su cui la Commissione era intervenuta dichiarandoli incompatibili con il mercato comune. Nel frattempo le aziende agricole hanno cominciato a ricevere le fatture da parte dei loro abituali fornitori di carburante con l’applicazione dell’accisa, seppure nella forma agevolata prevista per il gasolio agricolo". L’Unione Agricoltori di Piacenza associa numerose aziende florovivaistiche, che impiegano manodopera ed esportano in tutta Italia; alcune sono anche cooperative sociali che svolgono un ruolo di sostegno al disagio e alla disabilità. Le agevolazioni sul carburante sono un fattore di competitività imprescindibile nei confronti della concorrenza estera. I costi di riscaldamento delle serre costituiscono, infatti, il 15-20% dei costi aziendali, applicando l’ accisa l’aumento del costo del carburante introduce una forte distorsione del mercato, dato che i produttori degli altri paesi europei godono di agevolazioni analoghe. "E’ arrivato il momento di mettere un punto a questa complessa situazione – conclude Sidoli – ecco perché Confagricoltura ha deciso di rivolgersi al Tribunale Amministrativo regionale del Lazio contro la nota dell’Agenzia delle dogane chiedendo, tra l’altro, di sospendere in via cautelare l’efficacia esecutiva dei provvedimenti impugnati perché, se non sospesi, causeranno ai  produttori un danno progressivamente sempre più grave e, purtroppo, irreparabile".SBLOCCATI I SALDI PAC ALLE IMPRESE AGRICOLENei prossimi giorni molte aziende agricole potranno finalmente incassare i saldi dei contributi PAC 2009, attesi da mesi e "congelati", ironia della sorte, "dall’operazione di refresh": il complesso procedimento tecnico-burocratico deciso sin dal 2006 dalla Commissione Europea e consistente nella fotointerpretazione ex novo di tutto il suolo agricolo nazionale, mappale per mappale, da parte degli organismi pagatori, al fine di riconoscere le specifiche estensioni e destinazioni delle superfici con precisione nell’ordine del metro quadrato. "Non è facile accettare il principio di un controllo effettuato a posteriori, su dati già ammessi in via amministrativa, imputati in sistemi operativi pubblici, e relativi a parametri, come quello dell’estensione dei mappali, che per definizione non si modificano nel tempo". Sono di preoccupazione le parole del Direttore dell’Unione Agricoltori di Piacenza Luigi Sidoli, che precisa: "Nella nostra provincia, ad esempio, le foto sono state effettuate nel giugno del 2009 ma sono state utilizzate per determinare la legittimità o meno dei pagamenti PAC anche dei due anni precedenti. Siamo comunque soddisfatti dell’impegno di Agrea a procedere con la liquidazione dei saldi attesi, almeno per le aziende rispetto alle quali non sussistono difformità". Resta aperta la questione, non secondaria, per quella minoranza di aziende soggette a controllo e risultanti con superfici dichiarate diverse da quelle fotointerpretate. Dovrebbero essere più di 700 in tutta la regione le aziende che, soggette a recupero, non potranno, almeno per il momento, incassare il saldo del contributo. Ciò che è peggio, è che sulle somme considerate indebitamente percepite, la Commissione Europea ha già fatto sapere che intende esigere anche l’applicazione e la riscossione delle sanzioni. In cifre, per la nostra regione, si tratta di circa un milione di euro di recuperi sui contributi PAC del 2007 cui vanno aggiunti altri tre milioni di sanzioni, per un totale di oltre quattro milioni di euro su cui gli imprenditori agricoli contavano. "La situazione delle aziende agricole  – spiega Sidoli – è tale per cui anche in questo caso speriamo si possano sbloccare il prima possibile i pagamenti, sebbene decurtati per il recupero refresh, così da dare il prima possibile liquidità alle aziende, per verificare poi la possibilità di procedere a rettifiche e reintegrazioni dei pagamenti dando immediato avvio ai contenziosi, che temo saranno numerosi. Come sindacato ci siamo fortemente attivati e ci attiveremo perché la macchina burocratica agisca nell’interesse delle imprese, e in ciò sappiamo di poter contare sull’appoggio dei nostri interlocutori politici, in primis gli Assessori all’agricoltura Pozzi e Rabboni, che in queste settimane si sono impegnati a fondo per accelerare i tempi delle verifiche".

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