Erano 283 le lastre che un uomo egiziano di 50 anni, in possesso di regolare permesso di soggiorno e residente a Sant’Angelo, aveva stoccato presso un capannone di sua proprietà.L’eternit proveniva dal tetto del capannone stesso: dopo i lavori sulla copertura, anziché smaltire l’eternit, l’uomo lo aveva accatastato, probabilmente in vista di un riutilizzo illegale.Da qualche tempo, il personale del Nucleo Ambientale della Polizia Provinciale aveva fiutato qualcosa: nei giorni scorsi, il comandante Angelo Miano ha predisposto diversi servizi di accertamento, a seguito dei quali è stato individuato il capannone con l’ingente materiale di eternit detenuto all’interno.Dopo vari tentativi, elusi dalla mancata collaborazione del proprietario, gli agenti sono riusciti ad entrare nel capannone, scoprendo il deposito illegale: corrispondenti ad una superficie di circa 650 metri quadrati, le 8/9 tonnellate di eternit si stima possano contenere circa il 15 percento di amianto, la cui quantità é dunque stimabile in 1200-1300 chilogrammi. Il materiale è stato sequestrato ed affidato allo stesso proprietario, quale custode giudiziario.Proprio nei giorni precedenti, l’egiziano aveva presentato una denuncia di avvenuto smaltimento del materiale pericoloso alla polizia locale di Sant’Angelo: dagli accertamenti effettuati, tale denuncia è risultata falsificata e risalente ad uno smaltimento effettuato nel lontano 2002.