La riduzione del numero dei daini tramite caccia di selezione non è una scelta ma un obbligo, cui la Provincia è tenuta per legge. Così oggi Filippo Pozzi, assessore provinciale alla tutela faunistica, alla conferenza stampa da lui convocata per chiarire una volta per tutte le ragioni della scelta della Provincia, e far tacere le polemiche che tale decisione ha sollevato in alcuni settori del mondo politico e dell’opinione pubblica."Abbiamo autorizzato il prelievo – ha ricordato l’assessore – per un dovere normativo: il daino è una specie cacciabile, i cacciatori possono chiederne il prelievo, come hanno fatto, e la Provincia deve concederlo, se vi sono le condizioni. E’ un principio al quale si attiene lo stesso Presidente della Repubblica: lo dimostra il decreto da lui sottoscritto, che accoglie il ricorso del mondo venatorio piacentino alla sospensione del prelievo dei cervidi nel 2007. Va anche fatto presente – ha aggiunto Filippo Pozzi – che se non gestisce correttamente la specie, la Provincia può risponderne anche sul piano economico. In base ad una sentenza della Cassazione, infatti, è la Provincia a dover pagare i danni procurati dagli animali selvatici a cose e coltivazioni, se non adotta le misure atte ad evitare tali danni. Se non avviamo già ora azioni di controllo della popolazione di daini – ha voluto aggiungere l’assessore – corriamo il rischio di trovarci, in breve tempo, nelle condizioni delle altre province emiliano romagnole, che contano popolazioni di decine di migliaia di esemplari, che sono ormai praticamente fuori controllo, con tutte le conseguenze che da ciò possono derivare. Il contenimento della popolazione dei daini (specie, ricordo, che non è autoctona della nostra provincia) è previsto dalla stessa Regione. I censimenti, attuati da ATC e Aziende da almeno cinque anni a questa parte, sono programmati da tecnici faunistici, sotto il controllo della Provincia. Le associazioni ambientaliste sono sempre state coinvolte. Il piano che stiamo portando avanti prevede il prelievo di 145 esemplari ad opera di cacciatori di selezione: si selezionano scrupolosamente gli animali da abbattere, in modo da non compromettere sopravvivenza ed equilibrio della popolazione."L’assessore ha espresso il suo parere anche sulla proposta alternativa all’abbattimento, peraltro espressa solo sui giornali e mai pervenuta ufficialmente alla Provincia, avanzata dal consigliere provinciale Marco Bergonzi, che suggerisce, invece dell’abbattimento, il trasferimento dei daini in un’area del comune di Fortunago, in provincia di Pavia. Proposta fumosa e sostanzialmente irrealizzabile, l’ha definita Filippo Pozzi. "E’ una via non percorribile – ha precisato -, innanzitutto perché l’approvazione al trasferimento deve venire dalla Provincia di Pavia, che considera inammissibile l’introduzione di daini sul suo territorio, e poi perché la cattura degli animali comporterebbe problemi insuperabili.