"Rilanciare il ruolo strategico dei Comuni e garantire la centralità delle autonomie": così il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, vicepresidente Anci, sintetizza il tema del XV Congresso nazionale di Legautonomie cui ha partecipato oggi a Firenze, dedicato alle "sfide del cambiamento". Al centro del dibattito, la richiesta al Governo di garantire il confronto con gli enti locali sui processi di riforma, riguardanti sia le modifiche alla Carta delle Autonomie, sia l’attuazione del federalismo amministrativo, in merito al quale si auspica una rapida conclusione dell’iter parlamentare.Teatro dell’evento, il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, dove le fasce tricolori dei numerosi sindaci presenti, accanto ai gonfaloni delle città rappresentate, hanno sottolineato l’ufficialità e nel contempo la condivisione delle istanze da parte dei primi cittadini. Reggi ricorda le questioni ancora irrisolte per i Comuni, a partire dalle entrate. "Una battaglia che stiamo portando avanti da tempo – sottolinea Reggi – e che prevede la restituzione di adeguate risorse dallo Stato centrale ai Comuni". Ma non solo. Nel suo intervento Reggi ribadisce la necessità di una revisione della legge relativa al Codice delle Autonomie "che deve portare – spiega – un reale decentramento dei poteri, non una centralizzazione cui purtroppo stiamo assistendo". Quindi passa ad evidenziare la necessità di un coordinamento dell’associazionismo "che dovrà essere – aggiunge – più efficace nella sua azione di rivendicazione legittima delle istanze dei Comuni e delle autonomie. Dovremo riuscire a fare più squadra, agire in maniera coordinata al fine di orientare la legge sull’autonomia e di condividere il ddl sul Codice delle Autonomie con tutto il sistema". Sempre in tema di riforme Reggi punta sulla necessità della realizzazione di un Senato federale. "Da troppo tempo – denuncia – stiamo assistendo ad un meccanismo per cui sembra che soltanto gli Enti locali debbano arrivare ad una razionalizzazione dei costi e dei posti di rappresentanza. E’ necessario invece che tutti i livelli di governo facciano la loro parte – ribadisce il Vice Presidente ANCI – anche il Parlamento dovrà partecipare con una rappresentanza più diretta dei cittadini. Sono dunque favorevole – conclude – ad una nuova legge che attribuisca ai cittadini e non ai partiti il potere di nominare i propri rappresentanti".