Confapi interviene su credito alle imprese

.Quali sono le aspettative degli imprenditori delle PMI di fronte al 2010? Secondo l’Indagine Congiunturale svolta sul territorio nazionale da CONFAPI ed alla quale ha dato il suo contributo  anche Piacenza, si può affermare che le opinioni formino uno scenario di luci ed ombre, che fanno però sperare quantomeno che il minimo sia stato toccato. Siamo comunque in una fase di complesso cambiamento, in cui tutte le parti devono ancora impegnarsi perché la ripresa venga effettivamente agganciata. L’aspetto essenziale di ogni riflessione resta ad ogni modo l’attenzione delle Istituzioni e della politica per il sostegno alle Imprese. Su questo argomento interviene il Presidente di CONFAPI Piacenza Pier Maria Mantelli, che dichiara:"Si teorizza molto sugli interventi necessari ed indispensabili alla ripresa economica e per il conseguente sostegno alle PMI, forza trainante del nostro sistema produttivo. Tale sostegno si è attualmente indirizzato nel pressare gli istituti bancari affinché concedano i crediti necessari per affrontare la recessione  anche in deroga ai criteri di rating troppo vincolanti nonché, da parte di Stato e Regioni, nel cospicuo finanziamento della CIG ed in generale nel sostegno alla disoccupazione.Si tratta, comunque, di interventi "tampone", fortemente legati all’attuale contingenza, difficilmente sostenibili nel tempo e comunque privi di contenuto strutturale. Resta, di fatto, il dato di previsione dell’aumento della disoccupazione anche nel 2010 e dello stato di crisi di molte aziende che non potrà certamente risolversi con il modesto incremento del PIL previsto per il prossimo anno.Quale aggravante si registra la raccomandazione della Banca Centrale  rivolta agli Stati membri della Comunità Europea di ridurre lo sforzo finanziario messo in campo per contrastare la crisi al fine di evitare il progressivo appesantimento del debito pubblico.La situazione si presenta, quindi, con molti, troppi  aspetti negativi tra cui spicca l’impiego delle risorse disponibili per fronteggiare l’emergenza e non già per programmare il futuro delle risorse impegnate nel tortuoso mondo della globalizzazione. La politica è quindi chiamata ad interventi straordinari  che, oltre a contenere la crisi, rivolgano attenzione allo sviluppo delle PMI  il cui benessere condiziona fortemente la distribuzione della ricchezza e la pace sociale nel nostro paese."

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