Sono arrivati anche a Piacenza i Robin Hood dell’aria. Il loro nemico non sono lo sceriffo di Nottingham ed i suoi scagnozzi ma i Suv le ingombranti e costose auto tanto di moda, colpevoli – secondo questi ambientalisti – di inquinare molto più delle macchine tradizionali e quindi di rubare aria . Nella tarda mattinata di oggi Radiosound, insieme alle altre testate giornalistiche piacentine, ha ricevuto una lettera di rivendicazione con cui un anonimo gruppo di sgonfiatori si assumeva la paternità di alcune decine di Suv lasciate con le quattro gomme a terra in varie zone della città dalla Vegioletta all’Infrangibile a Borgotrebbia . Non è un’idea del tutto originale visto che i cosiddetti degonfleur sono nati alcuni anni fa nelle periferie di Parigi e sono poi arrivati a Milano nella primavera del 2008. A quanto sembra ora la protesta è approdata a Piacenza. Sulla vicenda sta indagando la Questura con l’ausilio della Polizia Postale. La mail è stata spedita in forma anonima grazie ad un sito dell’Università della Tecnologia di Budapest. Un tentativo per far perdere le proprie tracce ma gli inquirenti potrebbero comunque avere sufficienti elementi per risalire fino agli autori di queste azioni. Rischiano plurime denunce per danneggiamento. Questo il testo della mail di rivendicazione:" La notte del 13 gennaio 2010 , l’aria rinchiusa dentro ai pneumatici di decine di SUV è stata liberata! Protagonisti gli abitanti di una città sempre più inquinata, stanchi di subire passivamente un lento e inesorabile avvelenamento dei propri polmoni. Ci felicitiamo per questa azione compiuta da persone che vogliono combattere la diffusione di vetture ad elevatissima cilindrata, iperinquinanti e del tutto inadeguate alla struttura viaria urbana. Nocivo status symbol che fa pagare a tutti noi le conseguenze di un’inutile ostentazione di ricchezza.Dopo il vertice farsa di Copenhagen è ancora più chiaro come la soluzione agli indiscutibili problemi ambientali non verrà da politicanti e tecnocrati, subordinati ai grandi poteri economici e strenui difensori di questo modello di sviluppo. I disastri ambientali necessitano una reazione immediata e cambiamenti radicali. La soluzione? Riprendere in mano il proprio destino ed agire, rivendicando il diritto a vivere in un mondo in cui si possa ancora respirare.Che paghi la crisi ambientale chi la provoca!"