Il mercato ortofrutticolo deve restare a disposizione della città; magari ubicato in una zona diversa, logisticamente attrezzata ed adatta alle esigenze di clienti ed operatori, (per esempio nella vasta area limitrofa che appartiene al Consorizio Agrario Provinciale, ben servita da un punto di vista viario, con ampie possibilità di parcheggi e già proposta al Comune per il Palazzo degli Uffici), ma la sua sopravvivenza è fondamentale per tante aziende agricole piacentine che vendono all’ingrosso prodotti di qualità e del territorio, quindi praticamente a Km zero, nonché per i dettaglianti e anche per i cittadini-consumatori.Coldiretti Piacenza, dichiara il presidente Luigi Bisi, così come ha già fatto l’assessore provinciale all’agricoltura Filippo Pozzi invita il sindaco Roberto Reggi (e di converso la Giunta), a rivedere le proprie posizioni verso il mercato ortofrutticolo di via Colombo, perché il mancato rinnovo delle concessioni decennali agli operatori già presenti, determinerebbe la chiusura di un vero e proprio punto di riferimento per lo smercio delle produzioni locali, mettendo in più a rischio circa 40 posti di lavoro e, di riflesso, quello di circa 1500 famiglie che sono coinvolte in questa attività.Se il mercato chiudesse, commenta Coldiretti, le aziende agricole sarebbero costrette a conferire i loro prodotti in province limitrofe, come Milano o Parma, con ulteriore aumento delle spese, proprio in un momento di forte difficoltà per il comparto, costretto già a fare i conti con pesanti costi produttivi, una situazione che potrebbe indurre gli imprenditori agricoli a modificare radicalmente la propria programmazione aziendale o, addirittura, a cessare l’attività, penalizzando un importante indotto per la nostra provincia.E’, quindi, fondamentale che il mercato continui ad operare nel tempo, senza che l’amministrazione pubblica abbandoni il proprio ruolo di garante e di coordinamento a tutela degli operatori e dei cittadini stessi.Occorre dunque che il Comune riesca a gestire la vicenda in modo trasparente, con una visione duttile e non rigida dei problemi, pensando effettivamente agli interessi dell’intero comparto.Non come si è invece verificato nel caso dell’Agrimercato svoltosi, per quattro sabati consecutivi, all’interno dell’area del Cap. Ricordiamo che il Mercato di Campagna Amica ha trovato la piena condivisione e il sostegno dei cittadini e dei commercianti di via Colombo, che sollecitano una veloce ripartenza. Solo il Comune ha osteggiato l’iniziativa e ha preferito applicare (evento che si è verificato solo a Piacenza), in modo errato e distorto, regolamenti che nulla hanno a vedere con la natura dei Mercati di Campagna Amica. Sulla vicenda, sottolinea Bisi, stiamo ancora aspettando una risposta da parte del Sindaco Reggi, più volte interpellato. Insomma un’ottusità burocratica che nulla ha a che vedere con la volontà di valorizzare il territorio, la filiera corta e tutelare i consumatoriDunque per il mercato ortofrutticolo è importante, ribadisce Coldiretti, la condivisione e il sostegno delle parti economiche interessate. In tal modo sarà possibile mantenere alla città uno storico punto di riferimento commisurato alle moderne dinamiche di mercato utilizzando l’area del Cap, uno spazio con enormi potenzialità, ma che pare invisibile agli occhi dell’amministrazione comunale.