E’ stata una bellissima giornata di solidarietà quella che abbiamo passato oggi all’Aquila. Non vi nego cari lettori e ascoltatori di Radio Sound 95 che in più occasioni siamo rimasti senza parole davanti al risultato desolante di quello che la natura ha voluto infliggere al capoluogo abruzzese e ai paesi vicini. Quel 6 Aprile 2009 noi piacentini non ci accorgevamo di nulla, non sentivamo nulla, ma qui la terra tremava, quella terrà che ha dato i natali a migliaia di persone, quella terra che ha nutrito tantissime famiglie, terra tanto ingrata, ora, da riprendersi 308 figli e inghiottirli in sè. Non siamo in vena di finezze letterarie o di accostamenti poetici ma di fronte ad una città che si sta ancora defibrillando da quel collasso che ha fermato tutto le parole non bastano. Nei volti degli aquilani una continua ricerca di positività. Sono una popolazione forte che ha imparato storicamente a forgiarsi ai piedi del Gran Sasso e a subire un clima non facile, un clima che non dà tregua, un clima che passa con facilità dal sole alla pioggia, dal sereno alla nebbia. Bene questa è l’Aquila.Non è facile, per un piacentino, capire che cosa realmente abbiano passato questi italiani, ma di certo hanno abbracciato la nostra presenza come se ogni singolo piacentino fosse stato qui. Vi posso garantire che tra aquilani, o Sabini che dir si voglia e piacentini le differenze sono solo geografiche.Vi assicuro che le stesse peculiarità che ci hanno contraddistinto sempre nel Mondo ovvero: la riservatezza, l’essere un po’ schivi e a volte il non concedere subito confidenza, le abbiamo ritrovate anche qui… E forse chissà in quante altre parti d’Italia si potrebbe riparlare di questo. A tutte queste differenze, il grande motivo di unione ancora una volta, sono stati loro, i bambini che con la loro naturalezza e semplicità hanno, come sempre, avuto la meglio contro l’assurda emancipazione dei grandi che porta sempre a fare distinguo e precisazioni. L’Aquila sono loro, Piacenza sono loro, il futuro sono loro e oggi più che mai hanno visto e imparato a conoscersi un po’ di più, anche se credeteci non ne avevano bisogno. Siamo noi adulti a preoccuparci se pedagogicamente o psicologicamente i bambini possano o meno interagire ma a controvertire ogni tipo di studio e analisi medica, ci pensano loro con il massimo della chiarezza, con il massimo della vita ovvero con il sorriso. L’incontro tra gli studenti piacentini e quelli abruzzesi, è stato diretto, immediato, convincente, non hanno avuto bisogno di alcun supporto; si sono visti abbracciati, un bel sorriso e via in maratona assieme cantando e non pensando al peggio, quel peggio che da qualche mese sembra passato. Grazie ad Unicef per il cuore che mette in tutto quello che fa. La presidentessa regionale dell’Abruzzo la dott.ssa Cappa Monti, mi è scoppiata a piangere tra le braccia; un momento che ha toccato anche il sottoscritto che con fatica a ripreso la linea nella conduzione. L’emozione c’era… Questo popolo ha davvero bisogno di aiuto, ma non fatto di parole, aiuto fatto di concretezza. Il plauso va sicuramente al Governo italiano, per la reale ricostruzione che ha iniziato ed è sotto gli occhi di tutti, ma ora il resto è più difficile e non dobbiamo lasciarli soli.Grazie anche alla Polizia di Sstato per l’organizzazione e precisione di intenti. I responsabili piacentini e abruzzesi che abbiamo incontrato, hanno davvero dimostrato un senso altissimo del dovere e dello Stato, la loro collaborazione è stata preziosa e utile al fine solidale.Per concludere un grazie ai bambini, meravigliosi come sempre che hanno portato una voglia di vita al di fuori di ogni previsione. Erano bellissimi.Lasciatemi solo ringraziare tutta Radio Sound 95 per questo impegno, segno che i media piacentini sono sensibili a tutto e in particolare la radio, ancora una volta, è stata la punta di diamante per il racconto di quanto è accaduto.Francesco ZarbanoDirettore Editoriale