Il 21 Gennaio nuovo appuntamento di “Allegro con Brio” con il Jazz, alla Sala dei Teatini

 

Radio Sound

Sarà nel segno del Jazz il nuovo appuntamento di Allegro con brio, la rassegna di musica da camera alla Sala dei Teatini organizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza in collaborazione con il Conservatorio di Musica Nicolini. Domenica 21 gennaio alle 17, a ingresso libero, è in programma il concerto del Quartetto Jazz composto da Umberto Petrin (pianoforte), Achille Succi (clarinetti), Riccardo Fioravanti (basso elettrico) e Stefano Bagnoli (batteria).

Il programma prevede l’esecuzione di brani che Umberto Petrin ha elaborato dai frammenti tematici di alcuni Preludi per pianoforte di Debussy, ai quali verrà affiancato un tema di Thelonious Monk, musicista che ha sempre sfruttato scale simili a quelle del genio francese dell’impressionismo. Il concerto si inserisce sicuramente tra le prime celebrazioni del centenario della morte di Claude Debussy. Tuttavia, in questa occasione, la presenza di una formazione jazz rende la proposta insolita e curiosa.

Il quartetto è formato da quattro docenti del Dipartimento di musica jazz del Conservatorio Nicolini di Piacenza, che si esibiscono per la prima volta insieme: due musicisti che da sempre si muovono nei linguaggi più attuali della musica jazz (Succi e Petrin) affiancati ad una sezione ritmica solida (Fioravanti e Bagnoli) e di comprovata esperienza nell’ambito della tradizione e del linguaggio mainstream. Sarà molto interessante ascoltare come questi elementi sapranno assemblarsi per far riemergere sonorità che cambiarono le prospettive della musica europea, come quelle di Debussy, con rispetto pur nell’uso del linguaggio jazz e della conseguente tecnica improvvisativa che ne deriva.

 

Umberto Petrin è considerato tra i maggiori pianisti italiani a livello internazionale. Diplomato in pianoforte, si è sempre dedicato attivamente anche alla poesia, vincendo concorsi e pubblicando su riviste letterarie. Oltre all’attività prettamente in ambito Jazz, da molto tempo è impegnato in vari progetti di sincretismo tra musica d’improvvisazione ed altre arti, poesia, videoart, performance.

Innumerevoli le collaborazioni, sia in concerto che su disco, tra cui quelle con Steve Lacy, Lee Konitz, Anthony Braxton, Lester Bowie, Dewey Redman, Enrico Rava, Italian Instabile Orchestra.

Risulta più volte tra i migliori musicisti italiani nelle varie edizioni del Top Jazz, ed è l’unico ad aver realizzato un duo di pianoforti con il leggendario Cecil Taylor, del quale esegue anche composizioni originali in concerto. Dal 1999 inizia un sodalizio artistico con lo scrittore Stefano Benni. Dal 2000 suona costantemente con Gianluigi Trovesi. Nel 2011 pubblica in solo A dawn will come che ottiene un notevole successo di critica e risulta tra i 20 migliori album dell’anno nel sondaggio U.S.A. Culture Catch – unico album di musicista italiano presente in classifica.

Il nuovo album in Piano Solo, Traces and Ghosts, inciso per l’etichetta inglese Leo Records, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento Disco CHOC per la rivista Jazz Magazine-Jazzman, la più autorevole in Francia. Grazie a questo CD è stato invitato in Piano Solo al Festival Jazz di Lisbona (luglio 2014) e successivamente al prestigioso Spectrum di New York per due concerti in Solo. E’ uscito nel 2017 il CD Twelve Colours and Synesthetic Cells, inciso in duo con Gianluigi Trovesi.

 

Achille Succi, saxofonista, clarinettista e compositore è stato definito dalla critica uno dei musicisti europei da seguire nei prossimi dieci anni e un genio del Jazz Italiano.
Fra i molti artisti italiani e stranieri con cui ha collaborato ci sono Uri Caine, Ralph Alessi, Silvie Courvoisier, Steve Swell, Louis Sclavis, Ernst Reijseger, Pierre Dorge, David Liebman,  Franco DʼAndrea, Giorgio Gaslini; con molti di questi ha anche preso parte alla realizzazione di numerose incisioni discografiche. Ha fondato con Fabrizio Puglisi e Alberto Capelli il gruppo Atman con cui ha realizzato due lavori discografici. Succi è molto attivo anche nel campo dell’alta formazione musicale sin dal 2006.

 

Riccardo Fioravanti inizia a suonare il basso elettrico nel 1973 ed entra nella classe di contrabbasso al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. La sua carriera si sviluppa su piani paralleli: il senso artistico, la grande versatilità e le alte capacità professionali lo portano a lavorare in ambito jazzistico con Giorgio Gaslini, Franco Cerri, Gianni Basso, Renato Sellani, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Stefano Bollani e molti altri mentre, nel mondo del pop, le sue collaborazioni sono innumerevoli, da Mina a Ennio Morricone, Mia Martini, Enzo Jannacci, Antonella Ruggiero, Fabio Concato. Ha collaborato con musicisti quali Tom Harrell, Bob Mintzer, Phil Woods, Lee Konitz, Clark Terry, Toots Thielemans, Charlie Mariano, Barney Kessel e moltissimi altri, e ha partecipato a concerti di Ray Charles, Chico Buarque De Hollanda, Gino Vannelli, Dee Dee Bridgewater , Elio e Le Storie Tese e Stevie Wonder. Insegna Jazz all’Accademia del Suono di Milano e al Conservatorio di Piacenza, dove presiede la cattedra di Basso Elettrico Jazz.

 

Stefano Bagnoli  inizia la sua attività nel 1978 appena quindicenne, sviluppando sino ad oggi un curriculum artistico invidiabile sia per le innumerevoli collaborazioni che per la monumentale discografia. Tra i tanti artisti internazionali citiamo le collaborazioni con Clark Terry, Harry Sweet Edison, Buddy De Franco, Johnny Griffin, Tom Harrell, Miroslav Vitous, Joe Lovano, Bob Mintzer, Randy Brecker, Uri Caine e Gil Goldstein. Suona stabilmente da anni nei gruppi di Paolo Fresu, Paolo Jannacci, Dado Moroni, Franco Cerri, Franco Ambrosetti e al gruppo All Stars di Massimo Ranieri Malìa con Enrico Rava, Stefano Di Battista, Rita Marcotulli e Riccardo Fioravanti. Talent scout e leader di un proprio trio (Stefano Bagnoli We Kids Trio), da anni porta avanti un notevole impegno didattico.