C’era anche un’azienda agrituristica piacentina, "La quercia verde" di Alseno, tra le sette selezionate in tutta Italia per portare la loro testimonianza di lavoro e di qualità. Vi ha partecipato, con il suo titolare Stefano Casaroli, al convegno "percorsi e modelli di successo nell’agriturismo italiano: l’eccellenza del settore raccontata attraverso la storia degli operatori", incontro che si è tenuto nell’ambito dell’ottava edizione di Agri@tour, salone nazionale dell’agriturismo svoltosi tra il 13 ed il 15 novembre ad Arezzo, un evento particolarmente significativo perché nella città toscana, si sono dati oltre 3mila operatori del settore che hanno potuto incontrare esperti, opinion leaders, per potenziare l’offerta e capire in che direzione si rivolgono i mercati del turismo rurale. Il numero di agriturismi è infatti quasi raddoppiato negli ultimi dieci anni, con una crescente presenza delle donne che sono oggi alla guida di oltre un terzo delle aziende, con un aumento del 4,3 per cento nonostante la crisi economica generale. Se la presenza agrituristica è più rilevante in Toscana e in Alto Adige, dove si trovano, rispettivamente, 4.061 e 2.921 aziende, l’attività presenta dimensioni significative anche in Veneto, Lombardia, Umbria (con oltre mille aziende), Piemonte, Emilia-Romagna, Campania, Marche e Sardegna (con oltre 700 aziende). Le aziende agrituristiche che offrono l’alloggio sono 15.334 con 189.013 posti letto autorizzati e 7.320 piazzole per l’agricampeggio mentre – precisa la Coldiretti – quelle autorizzate alla ristorazione sono 8.928 con 337.385 posti a sedere, ma ci sono anche 3.304 aziende espressamente autorizzate alla degustazione. E se la buona tavola è una delle ragioni principali per scegliere l’agriturismo, la crescita della vacanza in campagna è dovuta sopratutto al fatto che sempre più spesso sono offerti programmi ricreativi, mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. Ad Agri@tour (riferisce il presidente provinciale e regionale di Terranostra Carlo Pontini, presente con il responsabile di Coldiretti Piacenza Fabrizio Masini), erano allestiti anche numerosi stand delle singole regioni per la promozione del proprio territorio, le strade del vino, itinerari insoliti, presentazione di parchi e oasi verdiNel corso del convegno promosso da Terranostra, l’associazione agrituristica di Coldiretti, in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica, cui hanno partecipato il presidente di Terranostra Tulio Marcelli ed il direttore generale della Fondazione Campagna Amica Toni De Amicis, Casaroli ha evidenziato le molteplici attività offerte tutto l’anno in questa azienda ubicata sulle colline alsenesi, a prevalente attività vitivinicola, che ha saputo conquistarsi importanti spazi di utenza, grazie alle molteplici proposte educative, nonché per le attività ricreative a disposizione di un crescente numero di clienti."L’ agriturismo infatti si è confermato, commenta Pontini, come una delle mete preferite dagli italiani per trascorrere le vacanze in tutta tranquillità, favorito, spiega, dalla tendenza a diversificare il periodo delle ferie, a privilegiare vacanze ripetute, ma più brevi, dalla preferenza accordata ai soggiorni in Italia rispetto all’estero".L’azienda "la quercia verde" opera anche a favore delle scolaresche che hanno a disposizione, diversificate nell’arco della stagione, molte opportunità per conoscere dal vivo il mondo della campagna, gli animali, l’attività agricola. Si va infatti dalla raccolta e pigiatura dei grappoli nei vigneti (uno, sperimentale in collaborazione con l’Università Cattolica), ai percorsi nei boschi a cavallo, alle notti estive trascorse sotto le stelle, all’osservazione degli animali della fattoria, compresa una colonia di tartarughe del bacino del Po, con un progetto sponsorizzato dal Ministero dell’Ambiente. Insomma tutto ciò che può concorrere a formare una coscienza ed una sensibilità ambientale nei giovani, ad educare verso un’alimentazione sana, stagionale, con prodotti a km zero. "Un onore, commenta Pontini, che tra sette in Italia, ne sia stata selezionata una piacentina".«LA POLITICA DEVE SAPER DIRE DI NO»IL PARLAMENTARE DEL CARROCCIO IN UN CONFRONTO APERTO CON IL GARANTE CALABRÒ «La politica deve saper dire di no. Anche in politica – oltre che nella vita – servono dei buoni padri di famiglia che sappiano imporre dei limiti. Ritorniamo a parlare di senso del pudore. Un conto è la tolleranza, un conto è la liceità». Il deputato leghista Massimo Polledri, dalla Stazione Marittima di Napoli, lancia un appello sui «contenuti». Intervenuto questa mattina alla Conferenza nazionale sull’infanzia e l’adolescenza dal titolo: "Il futuro dei bambini è nel presente", Polledri ha parlato a colleghi e pubblico della necessità di sporcarsi le mani, del coraggio di entrare nel merito delle questioni e dei pericoli del formalismo. Dialogando sul codice di regolamentazione dei media insieme a Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità garante della comunicazione, l’onorevole del Carroccio ha preso a prestito un’immagine della celeberrima canzone "Teorema". «Parafrasando – ha detto – Marco Ferradini: prendi un codice, fai una regola e tutti ti vorranno bene, ma servono dei contenuti. Deve essere chiaro, ad esempio, che l’unica famiglia che possa dirsi tale è quella composta da uomo e donna, che la prostituzione (anche quella "politica") può essere tollerata, ma non è lecita». «Nessuno discrimina gli omosessuali, ma non mi si dica che due uomini che si baciano non fanno scandalo. Nessuno ce l’ha con i transessuali, ma non possiamo pensare che loro rappresentino il modello da proporre ai nostri figli». Media al centro della scena nel capoluogo Partenopeo.Il parlamentare leghista ha invocato maggiore severità, più controllo, sanzioni pesanti per chi non si attiene alle normative a tutela dei minori. «In Italia mancano norme primarie per una vera politica di garanzia dei diritti dei minori in un contesto di convergenza» ha spiegato Calabrò. «Il cda della Rai è composto da persone indicate dai partiti – ha sottolineato Polledri –. La politica non può chiamarsi fuori. Stessa cosa vale per la magistratura».