«La politica deve saper dire di no. Anche in politica – oltre che nella vita – servono dei buoni padri di famiglia che sappiano imporre dei limiti. Ritorniamo a parlare di senso del pudore. Un conto è la tolleranza, un conto è la liceità». Il deputato leghista Massimo Polledri, dalla Stazione Marittima di Napoli, lancia un appello sui «contenuti». Intervenuto questa mattina alla Conferenza nazionale sull’infanzia e l’adolescenza dal titolo: "Il futuro dei bambini è nel presente", Polledri ha parlato a colleghi e pubblico della necessità di sporcarsi le mani, del coraggio di entrare nel merito delle questioni e dei pericoli del formalismo. Dialogando sul codice di regolamentazione dei media insieme a Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità garante della comunicazione, l’onorevole del Carroccio ha preso a prestito un’immagine della celeberrima canzone "Teorema". «Parafrasando – ha detto – Marco Ferradini: prendi un codice, fai una regola e tutti ti vorranno bene, ma servono dei contenuti. Deve essere chiaro, ad esempio, che l’unica famiglia che possa dirsi tale è quella composta da uomo e donna, che la prostituzione (anche quella "politica") può essere tollerata, ma non è lecita». «Nessuno discrimina gli omosessuali, ma non mi si dica che due uomini che si baciano non fanno scandalo. Nessuno ce l’ha con i transessuali, ma non possiamo pensare che loro rappresentino il modello da proporre ai nostri figli». Media al centro della scena nel capoluogo Partenopeo.Il parlamentare leghista ha invocato maggiore severità, più controllo, sanzioni pesanti per chi non si attiene alle normative a tutela dei minori. «In Italia mancano norme primarie per una vera politica di garanzia dei diritti dei minori in un contesto di convergenza» ha spiegato Calabrò. «Il cda della Rai è composto da persone indicate dai partiti – ha sottolineato Polledri –. La politica non può chiamarsi fuori. Stessa cosa vale per la magistratura».