Il Comitato piacentino candida Ignazio Marino a segretario del PD

Siamo tutti d’accordo. E’ stato un successo. Non c’è enfasi né autoesaltazione. Parlano i numeri. 450.000 iscritti al PD si sono espressi in tutta Italia in merito alle tre linee programmatiche che porteranno all’elezione del nuovo segretario. Solo a Piacenza ci sono stati 38 congressi di circolo, 1777 iscritti che hanno partecipato attivamente e votato. Che il PD "c’è"  ce lo conferma anche l’interessante dibattito di domenica scorsa durante la Convenzione dove proprio dai giovani si chiede democrazia, si chiede maggior rispetto dell’articolo 28 dello statuto. Basta scelte dall’alto, tutti devono poter fare la loro parte. Ed eccoci qua, a rimboccarci le maniche per il secondo importante appuntamento. Le primarie del 25 ottobre. Noi della lista Marino, oltre a ringraziare i nostri 200 iscritti che ci hanno capito e seguito, proseguiremo con la stessa chiarezza, sottolineando i nostri si ed i nostri no, orgogliosi di appartenere a un gruppo di lavoro dove l’unico portavoce è Marino. Questo PD non ha padroni, è stato detto. Noi non vogliamo nemmeno dei "padrini", che da dietro come burattinai snobbano la base in virtù di chissà quali ideologie speculative del momento. La mozione Marino è questo. Chiarezza, rottura dagli schemi, rinnovo della classe politica. Ci rendiamo conto che il Paese ci chiede risoluzioni veloci e concrete alla crisi sempre più grave che sta piegando ogni giorno sempre più famiglie. Tuttavia, in questa occasione ci piace sottoporre ai lettori un dibattito che ci ha appassionato e che non è meno attuale, impellente. La questione morale. Stiamo assistendo ai massimi livelli istituzionali ad un grave degrado morale. Non vogliamo essere banali e cadere in un ovvio antiberlusconismo.  Noi  siamo preoccupati per la crisi culturale che pervade larghi strati della nostra società, rispetto ai valori di lealtà, trasparenza e ricerca del bene comune. Ragionare su come ci siamo arrivati innescherebbe una discussione probabilmente senza vincitori né vinti. Dunque ripartiamo, ma ripartiamo dai giovani.   Ripensiamo a una scuola orientata a un innalzamento vero della cultura, orientata all’integrazione dei giovani stranieri, ad un inserimento nel mondo del lavoro e che riconosca i meriti del singolo. Fin qui abbiamo assistito esclusivamente a dei tagli. Ripensiamo al sistema universitario, così diverso da una città all’altra, e non sempre competitivo rispetto ai livelli europei. Sosteniamo quelle realtà che possono accogliere ed educare i nostri figli. Ci riferiamo alle associazioni di volontariato di cui  Piacenza è un eccellente esempio. Aiutiamo i sodalizi sportivi con strutture adatte ad ogni disciplina, perché lo sport resta ormai l’unico ambito educativo vicino ai giovani e Piacenza ha migliaia di sportivi. Utilizziamo proprio i circoli e non solo nelle occasioni elettorali ma come suggerisce Marino nella quotidianità, come momento di aggregazione e dibattito. Marino sostiene un progressivo ricambio della classe politica che attuerebbe anche da subito. E allora affrontiamo immediatamente l’emergenza economica, ma ripartiamo dai giovani, perché attraverso di loro si attuerà il vero PD.

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