Il 9 ottobre Rifondazione
Comunista sarà nei cortei e nelle piazze al fianco dei lavoratori metalmeccanici
in sciopero per il salario, i diritti nel lavoro, la difesa del welfare, la
democrazia.
Condividiamo la scelta della FIOM
di sviluppare una grande mobilitazione contro l’uso che della crisi stanno
facendo Confindustria e Federmeccanica nel tentativo di mettere ancor più
nell’angolo la classe operaia al fine di scaricare interamente su di essa gli
effetti negativi della situazione economica.
A questo gioco si prestano
purtroppo le altre sigle sindacali di FIM/CISL e UILM/UIL che accettando la
logica della disdetta del contratto in vigore e della firma separata senza
consentire ai lavoratori di votare le piattaforme dimostrano la loro
subalternità ai disegni padronali.
Di fronte alla più grave crisi
economica mai registrata il governo sceglie di tutelare i banchieri e gli
industriali immettendo risorse nel sistema bancario e condonando chi ha evaso
miliardi di euro con una ridicola tassazione pari ad 1/5 di quello che è
costretto a versare un operaio su uno stipendio di 1.000 euro al mese.
Non solo! Con l’accordo
sottoscritto tra Confindustria, CISL, UIL e UGL diminuiranno i salari e il
primo imprenditore che piangerà miseria potrà derogare dalle norme contrattuali
avendo mano libera su orari, carichi e condizioni di lavoro.
Per contrastare ciò Rifondazione
Comunista si schiera con la FIOM per il blocco dei licenziamenti e delle
delocalizzazioni, per l’estensione a tutti e tutte degli ammortizzatori
sociali, per forti aumenti salariali e per la loro defiscalizzazione.
Parallelamente il PRC indica in
un modello economico alternativo, la strada per contemperare gli interessi dei
lavoratori e la difesa dell’occupazione con il rispetto di un ambiente ormai
giunto al collasso; occorrono politiche industriali rivolte alla soddisfazione
dei bisogni sociali, al risparmio energetico, ad una diversa mobilità per
garantire capacità di futuro al pianeta.
Le lotte molto radicali che un po’
in tutta Italia si stanno sviluppando e la vicenda della INNSE stanno a
dimostrare che se si tira su la testa la vittoria è possibile.
Roberto
Montanari
Segretario prov.le P.R.C.