Fondo a sostegno delle famiglie coinvolte in processi di crisi occupazionale: esiti del primo bando Dal 15 ottobre al 30 novembre sarà aperto il secondo bando anticrisi promosso dal Comune di Piacenza con il quale l’Amministrazione comunale intende rinnovare il suo sostegno alle famiglie e ai lavoratori piacentini, nel perdurare degli effetti di una congiuntura economico-occupazionale di difficoltà economica. Per informazioni è possibile rivolgersi agli Sportelli Informasociale, in via Taverna 39, tel. 0523492731 mail informasociale@comune.piacenza.it o in via XXIV Maggio 26/28, tel. 0523459090 mail informasociale2@comune.piacenza.it. o all’Ufficio Relazioni con il Pubblico in P. zza Cavalli 2, tel. 0523492224 mail urp@comune.piacenza.it.Lo stanziamento per questo secondo bando è di 125.000 euro che potrà essere aumentato in caso di necessità sulla base del numero di domande che verranno presentate.Il Fondo anticrisi è stato istituito la scorsa primavera dall’Amministrazione comunale, in accordo con le organizzazioni sindacali. In occasione del primo bando, chiuso nel luglio scorso, sono state presentate complessivamente 210 domande, esaminate da una Commissione mista formata da personale del Comune di Piacenza e rappresentanti delle OO.SS. Delle domande presentate, 189 sono state accolte mentre 21 sono state escluse secondo i criteri esplicitati nel bando stesso. Le domande accolte sono state collocate in tre fasce di punteggio corrispondenti a tre differenti importi dei contributi che saranno assegnati, del valore rispettivamente di 430,00€, di 575,00€ e 725,00€. In occasione di questo primo bando saranno erogati complessivamente circa 125.000,00€; nella stragrande maggioranza dei casi i contributi sono di importo medio o alto. Quanto alle caratteristiche dei richiedenti, esaminando le domande emergono le seguenti tendenze. Sul totale delle domande accolte 76 sono state presentate da cittadini italiani mentre le rimanenti 113 sono di stranieri residenti dei quali 10 comunitari. Il 70 per cento dei richiedenti si colloca nella fascia dai 30 ai 50 anni, mentre circa la metà appartiene a nuclei con 4 o più componenti. Risulta preponderante la quota dei richiedenti del settore industriale (53,41%); a seguire artigianato (24,84%) e commercio (20,49%). Dal punto di vista della condizione occupazionale, le domande presentate si riferiscono in misura molto ridotta a situazioni di sospensione (Cassa Integrazione etc.) piuttosto che di disoccupazione, mentre circa il 40% dei richiedenti non può contare su ammortizzatori sociali. .