E’ sintetizzato in queste parole quanto emerso dalla riunione della Commissione vitivinicola di Coldiretti Piacenza, riunitasi nei giorni scorsi."Premesso che la posizione di Coldiretti verso la riforma dell’OCM vino – ha sottolineato il responsabile della commissione Achille Bertè – è sempre stata quella di aspra critica e di contrarietà, i problemi che la stessa sta creando al mondo agricolo, emergono prepotentemente anche dall’emanazione dei regolamenti applicativi." La nuova OCM vino porta con se solo burocrazia, difesa di interessi che non sono certamente quelli agricoli e appesantimento dei costi. Entrando specificatamente nel capitolo riguardante i controlli, Coldiretti non è contraria a livello di principio, ma non condivide certamente l’opera svolta dal nostro Consorzio Vini Doc Colli Piacentini, così come dagli altri Consorzi di tutela, sia nei meriti che nei metodi utilizzati per affidare la fase dei controlli a Valoreitalia srl. "Su questo punto – ribadisce Bertè – la posizione della Commissione Coldiretti è nettamente contraria all’operato del nostro Consorzio che ha affidato la fase dei controlli ad una società di cui detiene parte del capitale sociale. L’impostazione illustrata dai rappresentanti di Valoreitalia, intervenuti all’assemblea organizzata al Palazzo dell’Agricoltura dal Consorzio Vini, produce un appesantimento burocratico, nonché discrasia nelle modalità applicative dei costi e della loro tempistica così come una duplicazione di documentazione."Nei prossimi giorni, la Confederazione Nazionale Coldiretti sottoporrà al Ministero delle politiche agricole e forestale una serie di proposte finalizzate a riscrivere la legge 164/92 nella direzione di una minor burocrazia, una diminuzione dei costi e una razionalizzazione dell’intero sistema.Le proposte emerse dalla Commissione di Coldiretti possono essere così sintetizzate:· revisioni dei sistemi di controllo cercando metodologie più semplici e meno onerose;· rinuncia da parte dell’ente di controllo, per la campagna in corso, del pagamento dell’0.40 € previsto per la verifica in campagna, perché non eseguito e quindi trattasi solo di un controllo "di carta";· utilizzo e validazione di tutta la documentazione già attualmente disponibile, come per es. catasto vitivinicolo, documenti doganali e di trasporto ecc..;· eliminazione dell’obbligatorietà dell’apposizione del bollino di controllo;· revisione della tempistica relativa all’invio della documentazione;· nelle azienda a filiera corta, che hanno pertanto tutte le fasi (dal vigneto alla bottiglia finita) prevedere un tariffario diverso, considerando anche i minori costi che l’ente deve supportare."Gli uffici di Coldiretti Piacenza – conclude Bertè – sono a disposizione di tutti gli imprenditori vitivinicoli per ulteriori approfondimenti relativi alle proposte, ma anche per raccogliere eventuali suggerimenti sull’argomento.