L’Associazione Culturale "Veneto Fronte Skinheads" esprime forti perplessità in merito alla decisione del CdA dell’AIFA di introdurre sul mercato italiano la pillola abortiva Ru486, anche se limitandone l’uso al solo ambito ospedaliero.L’aborto è l’interruzione volontaria di una vita! E’ omicidio a tutti gli effetti e se si può in linea di principio arrivare a concepirlo in casi di estremo disagio o in seguito a violenze sessuali, si corre il forte rischio che questa pillola divenga una sorta di nuovo strumento anticoncezionale, essendo vista nell’immaginario comune come qualcosa di meno tragico e cruento del solito intervento chirurgico per abortire senza rendersi conto che in realtà, questa pillola, provoca un effetto devastante e pericoloso per chi la assume.In una società moderna come quella attuale, dove tutti fuggono dalle proprie responsabilità, la Ru486 risulta essere il mezzo meno "problematico" per interrompere, magari, anche una gravidanza scomoda. Ma il dibattito non può e non deve fermarsi qui.Dilagano i casi di donne che dopo aver abortito con questo metodo, dichiarano di aver subìto un dramma psicologico senza pari. Infatti sin dall’assunzione del primo farmaco che di fatto avvia la morte del feto, i dolori lancinanti fanno ben presto capire che si sta compiendo un atto contro natura. Per non parlare del momento dell’espulsione del feto stesso, a detta delle testimonianze uno shock che anche con l’ospedalizzazione non viene affatto attutito.Fin tanto che queste problematiche sociali vengono discusse in modo assai sommario tra laici e cattolici o politicamente tra destra e sinistra, difficilmente si potrà uscire da una situazione che vede l’interesse privato superare di gran lunga quello collettivo favorendo, di fatto, la futura estinzione "fisica" dell’Europa.Il portavoce