Grande partecipazione agli eventi in programma al Castello di San Pietro in Cerro per festeggiare i 50 anni dell’Associazione Nazionale Giovani Agricoltori di Confagricoltura – sezione di Piacenza.Il convegno "Essere giovani Agricoltori dopo il 2013" aperto dai saluti delle numerose autorità locali, ha visto i giovani agricoltori e tanti professionisti del settore interrogarsi su quali siano effettivamente le scelte gestionali e manageriali per un’azienda agricola al passo con i tempi. Le bioenergie possono essere una chiave di volta per restituire redditività alle imprese: la tecnologia è pronta e la normativa si è attrezzata per rendere incentivante la svolta bioenergetica dell’azienda agricola. Anga, che aveva già commissionato una ricerca all’Università Cattolica, svolta nel 2008 dal prof. Amaducci sulle colture da biomassa, ha sciolto il dilemma "food or fuel" con l’intervento di Marco Caliceti – responsabile Energia Rinnovabile Confagricoltura Emilia Romagna: colture bioenergetiche in contesti in cui siano difficili altre opzioni agronomiche redditizie, impianti di biogas ben dimensionati, implementazione del fotovoltaico su superfici estese e non diversamente utilizzabili quali i tetti dei centri zootecnici. Così le giovani imprese possono guardare alle energie rinnovabili come concreta opportunità di business.Luigi Cattivelli – Direttore del centro di Ricerca per la Genomica di Fiorenzuola ha illustrato come le varietà colturali oggi più diffuse siano il risultato di 10.000 anni di modificazioni genetiche "Tutto il progresso genetico fino al 1990 è stato ottenuto mediante selezione nell’ambito della biodiversità esistente o sviluppata dall’uomo". L’uomo ha, nel corso dei millenni, individuato i mutanti naturali che mostravano caratteristiche più idonee all’impiego in agricoltura intensificandone l’utilizzo nei campi. L’esempio dei frumenti duri è calzante: le varietà oggi impiegate sono più produttive di circa 1.5-2 t/ha rispetto a 100 anni fa e sono più precoci di 10-12 giorni. La genetica non è dunque il fine, ma lo strumento per adattare le piante alla società, un processo intuitivamente avviato oltre 10.000 anni fa.A Gabriele Canali – docente di Economia Agro-Alimentare della Cattolica è spettato invece l’arduo compito di indicare quali potrebbero gli scenari economici che si stanno delineando e le azioni da mettere in campo per sciogliere il nodo della "formazione" del prezzo delle produzioni. "Per far recuperare efficienza alle filiere agroalimentari – ha spiegato Canali- è necessario mettere mano ai meccanismi di rilevazione di prezzi sui mercati all’ingrosso". "Il prezzo infatti deve essere il risultato di una compravendita, di uno scambio" e non "concordato" nell’ambito di una commissione, come spesso accade. Tale dato così formulato, infatti, rischia di essere deviante ed inattendibile per un mercato che tenderà comunque ad autoregolamentarsi.In chiusura lavori la giovialità ha guadagnato spazio e con l’occasione sono stati premiati tutti i presidenti Anga della sezione di Piacenza.Luca Segalini, presidente Anga di Piacenza, non ha mancato di rivolgere un appello ai giovani perché si impegnino nell’azione sindacale che porti al riconoscimento dell’importanza del loro lavoro e della centralità delle istanze del comparto.