I Comuni emiliano-romagnoli sono "sani e virtuosi: solo tre Amministrazioni su un totale di 185, in regione, non hanno rispettato il patto di stabilità nel 2008, limitando l’indebitamento medio al 5% circa, a fronte di un tetto consentito del 15%": questi i dati evidenziati dal sindaco di Piacenza Roberto Reggi, questa mattina, nel corso dell’assemblea regionale Anci per il rinnovo del Consiglio direttivo, che ha avuto luogo presso l’auditorium "Enzo Ferrari" di Maranello (Mo). In questa sede, il sindaco è stato eletto come membro del Consiglio nazionale permanente dell’Anci. Al primo cittadino di Piacenza, che dal 30 giugno scorso ad oggi ha svolto il ruolo di presidente in sostituzione del dimissionario Sergio Cofferati, succede alla guida di Anci Emilia Romagna il sindaco di Bologna Flavio Delbono, ma l’incontro odierno si è tenuto sotto il coordinamento dello stesso Reggi, cui è stata affidata la relazione tecnica e politica sull’attività dell’associazione. Un intervento in cui ha messo in evidenza la difficoltà degli enti locali a far fronte "all’effetto combinato della crisi economica e dei tagli governativi, in primis l’eliminazione dell’Ici sulla prima casa e la riduzione dei trasferimenti erariali. Nel contempo – ha affermato il sindaco – ai Comuni si chiede di rispettare obiettivi di contenimento della spesa sempre meno sostenibili, riducendo l’autonomia finanziaria a dispetto delle annunciate politiche federaliste e compromettendo, in maniera gravosa, l’uso di risorse fondamentali per garantire servizi e sviluppo ai territori". Reggi, facendosi interprete delle esigenze delle Amministrazioni emiliano-romagnole e della proposta di Anci, ha ribadito quindi la necessità di riformare il patto di stabilità interno e, a livello più ampio, la spesa pubblica: "Tagliare indiscriminatamente – ha affermato – non significa necessariamente razionalizzare, ma comporta una penalizzazione sistematica per gli enti più virtuosi. Per questo, occorre allentare il patto di stabilità e inserire meccanismi premianti, in un sistema di innovazione responsabilizzante di cui l’Emilia Romagna può essere capofila". Parole condivise dal neo-presidente Delbono, secondo il quale "l’Anci dev’essere strutturata in senso più federalista e occorre tutelare il welfare, difendendo in particolar modo sanità e scuola".