Un uomo sarebbe stato affrontato da tre sconosciuti che l’avrebbero minacciato con una bottiglia spezzata. Costringendolo a consegnare loro il portafoglio contenente 400 euro, documenti, bancomat e carta di credito e il telefono cellulare. I tre subito dopo sono fuggiti ma sarebbero stati inseguiti dal cane di razza pitbull del derubato che li avrebbe azzannati. E’ accaduto l’altra notte ai giardini Merluzzo di via Alberoni. Il derubato, un siciliano di 35 anni residente in città, subito dopo l’accaduto è corso alla caserma dei carabinieri di via Beverora raccontando il fatto. La ricostruzione del siciliano ha però lasciato alcuni dubbi circa la veridicità della presunta rapina, ai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile che si stanno occupando del caso.Il trentacinquenne ha detto di essere tornato da Parma in treno e di aver raggiunto i giardini Merluzzo per abbeverare il cane. Il fatto che potesse portare il cane in treno ha subito suscitato perplessità. Mentre abbeverava il cane il siciliano – secondo il suo racconto – è stato avvicinato da tre uomini che si sono rivolti a lui con l’accento dell’est. Uno di loro avrebbe spezzato una bottiglia contro una panchina e l’avrebbe minacciato puntandogliela al collo. Cocci di bottiglia non sono però stati trovati dai carabinieri accorsi ai giardini Merluzzo subito dopo l’accaduto. Consegnato portafoglio e cellulare i tre sono fuggiti. "Io ho sempre trattenuto il cane anche quando mi hanno minacciato con la bottiglia spezzata" ha detto il siciliano ai carabinieri "però quando mi hanno derubato il cane mi è sfuggito e li ha inseguiti. Quando è tornato aveva la bocca sporca di sangue". Anche su questo dettaglio i carabinieri non hanno trovato riscontri, non c’ernao tracce di sangue a terra, nessuno si è fatto medicare all’ospedale. Inoltre il siciliano ha detto di aver prelevato i 400 euro che gli sono stati rapinati nel pomeriggio da un bancomat. Controllata l’operazione indicata, i carabinieri non ne hanno trovato traccia. Proseguono comunque gli accertamenti intorno a questo fatto.