Siamo soddisfatti della decisione dell’assessore all’agricoltura Filippo Pozzi relativa al via libera, da gennaio 2010, alla caccia selettiva dei cervidi, cosi come avviene in altre province dell’Emilia-Romagna, perché questo orientamento espresso anche dalla Giunta provinciale, è il riconoscimento dell’esistenza reale di un problema per tutta la collina e montagna e di un deciso approccio dell’amministrazione provinciale verso tematiche ambientali strettamente legate all’agricoltura. La presenza di selvatici, in particolare di cinghiali e ungulati mette a rischio, non solo il lavoro delle imprese agricole che si vedono distrutti i raccolti, ma altresì l’incolumità delle persone in quanto, sovente, sono coinvolte in incidenti stradali. Un allarme che, ricorda il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, commentando positivamente la decisione della Provincia, la nostra Organizzazione ha da tempo lanciato, proponendo addirittura una petizione popolare affinché le istituzioni provinciali e regionali si "facessero carico" al più presto di questo problema. Non è più solo, ricorda Bisi, una questione di risarcimenti dei danni, che pur ammontano a milioni di euro e che troppo spesso vengono erogati con enorme ritardo, ma è diventato un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne. Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate, rammenta Bisi, è davvero a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola, ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Negli ultimi dieci anni, infatti, cinghiali si sono quasi decuplicati. Per questo, attraverso la petizione che in pochi mesi ha raccolto migliaia di firme, Coldiretti ha ribadito la necessità e l’urgenza di definire rinnovate basi normative per fronteggiare la situazione. "Servono, ribadisce il presidente di Coldiretti Piacenza, procedure e regole certe ed uniformi per il controllo delle densità, la prevenzione del rischio e l’adozione di misure necessarie a ricondurre cinghiali, ungulati e in generale le popolazioni selvatiche entro livelli compatibili con la normale conduzione dell’attività agricola e forestale. Nel frattempo, a sottolineare la grande attenzione di Coldiretti per queste impellenti problematiche, i tecnici di Coldiretti Piacenza, Fabio Perino e Andrea Poggi, dopo aver partecipato ad un corso di formazione organizzato da Dinamica Reggio Emilia, hanno conseguito la qualifica di "tecnico nella programmazione degli interventi faunistico-ambientali" al fine di operare in questo settore. Collaboreranno in tal modo con la Provincia, con gli ATC e con gli enti competenti, all’organizzazione dei piani faunistici venatori, censimenti, piani di abbattimento, prevenzione e valutazione dei danni alle coltivazioni agricole, portando in tal modo ai tavoli decisionali provinciali, le istanze delle aziende agricole, perché attualmente le stime dei danni causati all’agricoltura da parte della fauna selvatica non rispecchiano quello che è la superficie agricola danneggiata relativamente alla produzione per ettaro e la percentuale di prodotto danneggiato e presentano tempistiche troppo lunghe per l’erogazione degli indennizzi.