“DOPO IL SIAP CATANESE ATTENDIAMO IL CONTRIBUTO DELLA SEZIONE DI AGRIGENTO

Visto l’intervento sui temi della sicurezza arrivato addirittura dal Siap di Catania – che manifesta vicinanza all’operato dei colleghi sindacalisti piacentini – ci chiediamo se il sindacato locale per trovare solidarietà si sia dovuto spingere fino al litorale della Sicilia. Il nome di Piacenza ha travalicato i confini nazionali e internazionali. Se, infatti, le cronache degli interni riportano quotidianamente aggiornamenti sul candidato piacentino alla segreteria del Pd, quelle estere (rispetto ai confini padani, s’intende) ci lusingano con messaggi di solidarietà tra colleghi sindacalisti delle opposte parti dello Stivale. In particolare, il Siap siciliano, forte del background che deriva dall’esperienza in un una realtà notoriamente simile a quella piacentina, ci informa, in un importante e utile contributo, dell’inefficacia dei provvedimenti sulla sicurezza in quel di Catania. Onorati di tutto questo, ora siamo pronti a confrontarci con le province che stanno ancora più a sud. Ci piacerebbe intavolare, ad esempio, un ampio e articolato dibattito con il Siap di Agrigento e Ragusa. Sicuri che uno scambio di idee tra territori affini per esigenze, realtà criminale e morfologia sarebbe sicuramente proficuo. Al di là degli scherzi resta la stima per l’operato del sindacato. Permetteteci di dire, però, che appare strano e paradossale che l’aumento del personale a presidio del territorio, con l’introduzione dei militari, abbia prodotto come risultato un conseguente aumento di rapine, scippi e furti. Siamo sicuri che un sindacato forte e influente, come quello piacentino, non perda in credibilità in mancanza di attestati di solidarietà e messaggi di approvazione provenienti da 1.300 chilometri di distanza.

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