Abbiamo assistito in questi giorni ad una polemica e ad attacchi ingiustificati da parte di alcune organizzazioni sindacali nei confronti delle Rappresentanze Sindacali Unitarie della ex centrale nucleare di Caorso accusate di politicizzare lo scontro col governo a causa dell’indizione dello sciopero degli straordinari.Lo stato di agitazione nell’impianto ha infatti lo scopo di richiedere chiarimenti e garanzie circa il futuro della loro azienda che l’approvazione della legge n° 99/09 e l’insediamento di 3 commissari al posto del C.d.A. lasciano presagire alquanto incerto.Infatti all’orizzonte si profila lo smembramento di Sogin mediante la cessione di rami d’azienda a società partecipate dallo Stato in misura non inferiore al 20% ed il commissariamento può legittimamente essere letto come un sostanziale artificio per svalutare un bene al fine poi di svenderlo ai privati.Interrogativi e timori originariamente condivisi dall’insieme delle organizzazioni sindacali, salvo poi registrare alcune strane ed incomprensibili defezioni.Cosa dovrebbero fare i lavoratori quando vedono messa in discussione la loro professionalità, la loro dignità ed il loro futuro occupazionale se non protestare?Il silenzio che da mesi il governo riserva alle loro domande giustifica ampiamente le loro preoccupazioni e certifica la giustezza della lotta come strumento per rivendicare chiarezza e garanzie.Rifondazione Comunista giudica davvero singolare che un sindacato a fronte di tutto ciò anziché stare dalla parte dei lavoratori li delegittimi rafforzando di fatto l’atteggiamento ambiguo del governo dimostrando oltretutto una perdita di autonomia da esso.Altrettanto stridente risulta il silenzio del PD e dei suoi parlamentari locali che quando si tratta di difendere i valori del lavoro e dei lavoratori riescono a schierarsi fermamente "in mezzo" e a praticare una "dura opposizione immobile".Roberto MontanariSegretario prov.le P.R.C.