L’esclusione dell’attuale presidente del pensionato-casa protetta "V. Emanuele II" Luigi Rabuffi dal consiglio di amministrazione della costituenda azienda per i servizi alla persona della città di Piacenza rappresenta un grave errore poiché si sacrifica una figura di grande spessore amministrativo in nome della lottizzazione partitica e degli equilibri congressuali interni al PD.La riconferma del ruolo di Rabuffi nel nuovo ente era stata indicata da Rifondazione Comunista alla luce dei risultati conseguiti dallo stesso nella conduzione del "V. Emanuele II" in termini di implementazione della qualità dei servizi, incremento delle dotazioni della struttura, il tutto senza produrre una situazione debitoria per l’ente e senza aumento delle rette.Tali effetti sono stati resi possibili dalla competenza, passione e generosità di Rabuffi, dalla sua capacità di fare squadra col personale, di saper ascoltare e coinvolgere ospiti e famiglie.Ci saremmo quindi aspettati che un tale esempio di buona amministrazione venisse riconfermato per garantire quella continuità di qualità ed esperienza che la nuova impresa richiede, oltrettutto in una situazione che vede le scelte strategiche del governo Berlusconi penalizzare le politiche sociali col taglio delle risorse a tutto vantaggio degli operatori privati del settore e a tutto svantaggio delle tasche dei cittadini.L’indicazione di Luigi Rabuffi rappresentava per Rifondazione non un atto spartitorio teso ad accontentare qualche politico sulla strada del declino, ma la messa a disposizione di una risorsa per tutta la comunità.Ci rammarichiamo che la vecchia politica abbia avuto il sopravvento, che non si valorizzi chi ha lavorato bene, sarebbe stato sufficiente un sondaggio all’interno del "V. Emanuele II" per verificare il livello di gradimento della nostra proposta; ci spiace per il prezzo che pagheranno ospiti, famigliari, dipendenti.Purtroppo in tutto ciò chi perde è Piacenza.