A settembre partiranno i lavori di ripristino e tamponamento delle sponde del Nure in località Sant’Agata (San Giorgio), dopo gli eventi alluvionali dell’aprile scorso. Gli interventi saranno effettuati dalla Regione su finanziamento dell’Aipo. Per rimettere in sesto le aree circostanti al Nure l’Agenzia interregionale per il fiume Po ha infatti stanziato 250mila euro, che verranno utilizzati da Bologna per i lavori. I fondi sono stati ottenuti grazie all’opera di intermediazione e alla fitta trama di relazioni istituzionali innescata da Enzo Varani, assessore all’ambiente e al territorio del Comune di San Giorgio e consigliere provinciale della Lega Nord, e dal consigliere con delega alle frazioni Cristina Busca. L’assessore, nel corso della conferenza stampa di questa mattina, tenutasi nella frazione san giorgina alla presenza degli abitanti, ha omaggiato la collega di maggioranza con alcuni fiori e la copia incorniciata del nulla osta dell’Aipo. Un gesto di riconoscenza per il contributo fornito alla causa. Ringraziamenti sono arrivati anche dal sindaco Giancarlo Tagliaferri, che si è detto soddisfatto del risultato ottenuto grazie al quale si riuscirà a risolvere una questione di rilievo fondamentale, da troppo tempo trascurata. «E’ un successo importante – ha detto il primo cittadino – per la nostra amministrazione e per tutto il paese, continueremo sulla stessa strada per risolvere tutti gli altri problemi del territorio e per riorganizzare la nostra comunità in senso costruttivo e condiviso. I temi in campo sono tanti, questo episodio conferma la validità della squadra e presto ne vedremo i frutti. Un particolare ringraziamento va all’assessore Varani e al consigliere Cristina Busca che hanno svolto l’attività fondamentale per garantire il reperimento del finanziamento». I due – dopo una lunga sequenza di viaggi, incontri istituzionali e contatti con gli organismi competenti – hanno ottenuto che la richiesta ufficiale inviata dal Comune il 17 Luglio e regolarmente protocollata fosse sottoposta al vaglio del comitato di indirizzo Aipo, riunitosi il 18 luglio scorso. Il parere è stato favorevole ed ora la piccola frazione del comune sangiorgino vedrà rimesse a nuovo le sue sponde, al termine di anni costellati di disagi e culminati con un provvedimento di evacuazione alla fine dell’aprile scorso. «Dopo tanti anni di lettere e segnalazioni da parte dei residenti, inviati all’indirizzo di Comune, Regione e Aipo, andate a vuoto, ora i cittadini di Sant’Agata hanno visto esaudite le loro richieste. Gli amministratori precedenti se ne sono sempre lavati le mani, affermando semplicemente che il tema non era di loro competenza» ha commentato un soddisfatto Varani. «E’ importante – ha continuato l’assessore – che gli amministratori si facciano carico di tutte le situazioni di emergenza anche se non di stretta competenza. Siamo stati votati dai cittadini e siamo tenuti ad attivarci in ogni modo per venire incontro alle loro richieste ed esigenze, senza trincerarci dietro un "non è nostra competenza", troppo comodo. Ringrazio pubblicamente per prima il consigliere Cristina Busca per la collaborazione, che è stata determinante ai fini della riuscita dell’operazione. In seconda battuta l’assessore regionale lombardo Davide Boni (presidente del comitato d’indirizzo AIPO) e il parigrado emiliano Mario Luigi Bruschini che, sensibilizzati, hanno capito la grave situazione presente sul nostro territorio». «E’ stato un lavoro lungo e abbiamo dovuto immergerci nello studio della burocrazia per capire la strada più efficace per ottenere in nulla osta da parte dell’Aipo" – ha affermato il consigliere Busca –. La sistemazione delle sponde riqualifica tutto il territorio del nostro comune che, finiti i lavori, vanterà una protezione efficace nel tempo, cosa particolarmente importante considerati i fenomeni climatici dell’ultimo periodo. Il nostro sforzo dimostra che – per quanto il recupero di aree che hanno subito dissesto idrogeologico non sia di stretta pertinenza comunale – sia possibile raggiungere gli obiettivi innescando reti istituzionali e sollecitando gli enti preposti a un intervento».