Nonostante sia in corso il traguardo del riconoscimento dell’IGP, per l’aglio bianco piacentino l’annata si presenta difficile. A giudicare dalla partenza del mercato del prodotto fresco (cinese e francese) i prezzi saranno fortemente penalizzati dalle importazioni. L’aglio fresco, sta registrando una media dei prezzi di 50 centesimi al chilo, inferiore all’anno scorso (minimo un euro al chilo, massimo un euro e 60). Il prodotto in mazzo in campagna è venduto a 0,35-0,50 euro al chilo: il 20 per cento in meno del costo di produzione!Coldiretti non è contraria all’importazione di prodotti esteri a patto che venga mantenuta un’assoluta trasparenza sul mercato, evitando di spacciare per nostrano, prodotto estero che non risponde neanche alla qualità dichiarata. Come organizzazione siamo pronti a difendere il nostro aglio bianco da ogni tentativo di confonderlo con aglio di incerta provenienza, che non ha neanche lontanamente le qualità del nostro, ed agiremo in tutte le sedi necessarie per il riconoscimento dell’IGP.Intanto, sul fronte dei produttori dell’area IGP, si avanzano proposte per superare il difficile momento: "La coltivazione e l’ottenimento di un prodotto valido – spiega Sergio Carini, consigliere della Co.p.a.p – necessitano di una forte professionalità, di scelte varietali certificate, di tecniche di produzione moderne, di capacità di gestire l’offerta del prodotto. L’individualismo – aggiunge – è ora di lasciarlo da parte, per far prevalere quello spirito di aggregazione, sotto varie forme, che permetterebbe di essere interlocutori con il mercato e non di subirlo passivamente. Come consigliere di cooperativa, so quanto sia difficile mantenere unite le persone, ma solo in questo modo si riuscirà ad avere una massa critica di prodotto capace di interessare il mercato;in caso contrario la produzione potrebbe subire un’ulteriore forte riduzione"