Reggi polemico in merito alle politiche del governo sull’immigrazione

Esprime sconcerto "come cittadino e come rappresentante delle istituzioni", il sindaco di Piacenza Roberto Reggi, "di fronte alle polemiche e alle contraddizioni emerse in questi giorni sulla stampa nazionale, in merito alle politiche del Governo in materia di immigrazione. O meglio – aggiunge – a lasciarmi attonito è proprio l’assenza di politiche adeguate, equilibrate e lungimiranti, che possano rispondere, in maniera consona a un Paese civile e democratico, a un fenomeno complesso quale la crescente presenza di persone straniere sul territorio italiano. Ciò a cui assistiamo, invece, è un accanimento generalizzato contro gli immigrati, che colpisce soprattutto le categorie più deboli: i neonati, i bambini che vanno a scuola, quanti hanno bisogno di cure mediche". "In particolare – sottolinea Reggi – trovo preoccupante non solo l’assenza di indicazioni precise, denunciata dalla Prefettura di Prato, sulla registrazione anagrafica dei figli di immigrati irregolari, ma ancor più la sola ipotesi che si possa non riconoscere, a questi bambini e ai loro genitori, un diritto inalienabile per il rispetto dell’identità e della dignità umana, sancito tra i principi fondamentali della nostra Costituzione. Pertanto, non posso che appoggiare pienamente la presa di posizione del presidente della Provincia di Prato, Lamberto Gestri, associandomi alla richiesta di modifiche urgenti a queste inaccettabili normative del pacchetto sicurezza"."Del resto – prosegue il sindaco di Piacenza – questo non è che l’ennesimo esempio di un’azione governativa che all’integrazione e alla coesione sociale preferisce senza mezzi termini la discriminazione e l’accentuazione immotivata della paura e del rifiuto nei confronti degli immigrati, emanando provvedimenti demagogici, tesi alla cancellazione apparente dei problemi e non certo alla loro soluzione. Basti pensare – conclude Reggi – alle proteste leghiste sull’esenzione dal ticket sanitario per i cittadini stranieri, nonché sugli ambulatori che garantiscono assistenza agli immigrati irregolari. O, più in generale, ai tagli subiti dal sistema scolastico (di cui Piacenza risentirà pesantemente), che ad esempio impediranno di portare avanti in modo capillare, a dispetto dell’aumento di alunni di nazionalità diverse, quelle attività di mediazione culturale e integrazione che costituiscono, per il nostro territorio, un fiore all’occhiello". 

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