MASSIMO POLLEDRI SCRIVE ALL’AMBASCIATORE D’ITALIA IN BIELORUSSIA SUL CASO D

"Il caso è veramente delicato. Come parlamentare, e prima ancora come semplice cittadino, ritengo che sia necessaria la massima attenzione. Ciò non toglie che vi è la consapevolezza che vi siano altri casi altrettanto degni di attenzione, ma nel caso in narrativa si inserisce anche la componente dello stato di salute della minore e delle conseguenze, purtroppo negative, che si configurerebbero nel momento in cui ci fosse un brusco e irrecuperabile distacco dalla famiglia italiana al compimento della maggiore età". Il deputato della Lega Nord, Massimo Polledri, ha scritto nei giorni scorsi all’ambasciatore d’Italia in Bielorussia, Giulio Prigioni.L’obiettivo è attivare un canale diplomatico-istituzionale per riaprire la pratica di adozione internazionale di Irina Viktorovna, ragazza  oligofrenica bielorussa che, alla soglia della maggiore età, rischia di trascorrere tutta la sua vita in un istituto per pazienti psicocronici. La pratica è ferma per il veto del ministro dell’Istruzione locale, Alexander Radkov che ha rigettato il riesame, distaccando per sempre Irina da Monica Viviani, la donna che dal 1998  presta cure affettuose alla ragazza nel corso di periodici soggiorni di risanamento. Il parlamentare del Carroccio e il consulente Marzio Maccarini stanno affiancando la madre in una lotta contro il tempo. L´11 aprile del 2010 la ragazza compirà 18 anni e dovrà fare ritorno perenne nel suo Paese, dove sarà destinata, a vita, a una struttura che nella traduzione italiana ha un solo nome: manicomio. Il faldone inviato al diplomatico si compone di un’ampia e approfondita documentazione che attesta in via formale quanto è lampante per la mamma adottiva: la sorte di Irina si gioca in Italia, a fianco di chi le ha voluto bene per oltre un decennio, non in un istituto psichiatrico. "La documentazione, i dati, il contesto globale non solo affettivo – cita la missiva – ci portano in maniera pacifica ad affermare che per il bene di Irina è fortemente auspicabile un riesame della domanda della famiglia italiana affinché si possa concludere positivamente".

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