Gli islamici dicono che e’ un magazzino ma di fatto e’ una moschea. Lo rivela, nero su bianco, la destinazione d’uso dei locali. Non solo. Nelle stesse stanze in via Fugazza a Casalpusterlengo, gli islamici hanno anche costruito tanto di muro divisorio senza avere nessun permesso dal comune, non preannunciando nemmeno l’intervento. E, se non bastasse, il luogo di culto non ha mai avuto nemmeno qualche autorizzazione a funzionare da parte della Prefettura competente. E’ così che il sindaco di centro destra di Casalpusterlengo, Flavio Parmesani, neoeletto nella finora roccaforte del centro sinistra, ha annunciato la chiusura definitiva del locale. Con tanto di plauso da parte di una folta schiera di cittadini. A meno di un ripristino totale della legalità ma in 7 giorni. Cosa che, considerato anche il muro da abbattere e il ripristino due locali nello stato di fatto preesistente, nemmeno a Rambo sarebbe possibile. Tutto perché si capisca che la legge italiana non la si può aggirare come si vuole senza scontarne le conseguenze.