Impegno preso e onorato. I deputati leghisti Angelo Alessandri, presidente della commissione Ambiente della Camera, e Massimo Polledri hanno presentato nei giorni scorsi un’interrogazione a risposta orale al ministro Maurizio Sacconi in cui chiedono al titolare del dicastero del Lavoro, salute e politiche sociali, "quali iniziative intenda portare avanti a tutela della salute dei cittadini di Sarmato". Nel testo, come annunciato nel corso dell’incontro sarmatese di sabato 11 luglio, si chiede a Sacconi "l’istituzione di un registro dei tumori nel territorio di Sarmato: uno strumento indispensabile per sorvegliare l’andamento della patologia oncologica nell’area e per meglio attuare strategie di prevenzione, studio e ricerca". I dati citati sono allarmanti. A partire dal numero enorme di aziende che producono "un’elevata pressione antropica nella zona". Basti pensare che, in base alla normativa i 40 stabilimenti disseminati nel territorio comunale dovrebbero essere "spalmati" su una superficie venti volte superiore."Gli studi Arpa del 2001 – si legge nell’interrogazione – suggeriscono di evitare nuovi insediamenti o ampliamenti per garantire la sostenibilità ambientale del territorio, ma gli impianti hanno continuato, invece, a proliferare con autorizzazioni da parte delle autorità locali". Altri nodi cruciali sul tema: l’assenza di analisi condotte dall’Asl (nel 2008, in Consiglio comunale si è parlato di dati epidemiologici, effettuati ma mai resi noti), la mancata dismissione o bonifica della discarica di Agazzino, le lacune nelle indagini igienico-chimico-ambientali sull’impianto di compostaggio di Berlasco. Dati che, se incrociati alle patologie riscontrate troppo frequentemente in alcune aziende della zona, sgombrerebbero il campo dall’ipotesi di fatali coincidenze. "Nelle Aziende Scottine – recita la formale richiesta – sembra che tutti i dipendenti siano morti per tumori, ma non sono state effettuate apposite indagini". Ed è proprio per ricercare un collegamento tra situazione ambientale e patologie manifestate nel sarmatese che i due parlamentari del Carroccio propongono un registro ad hoc che "dovrebbe avere la funzione di ricevere, ricercare, codificare ed archiviare tutte le informazioni riguardanti i casi di neoplasia tra i residenti". "Le informazioni – si precisa nel testo – dovrebbero includere ogni tipo di tumore diagnosticato, i dati anagrafici dei pazienti, le condizioni cliniche, i trattamenti terapeutici e l’evoluzione della malattia allo scopo di poter effettuare una ricerca approfondita sulle cause del cancro". "L’importanza di legare la raccolta dei dati alla residenza – affermano i due onorevoli – sta nel fatto che in questo modo la casistica raccolta rifletterà la reale condizione del territorio di Sarmato e permetterà di conoscere l’incidenza, la prevalenza, la sopravvivenza e la mortalità per neoplasie di anno in anno; le informazioni ottenute potranno essere confrontate sia con quelle delle altre regioni italiane che con i dati internazionali".