I militari del Secondo reggimento Genio pontieri in giro per le strade di Piacenza per aiutare polizia e carabinieri nel pattugliamento quotidiano delle zone più degradate e a rischio sicurezza della città, come via Roma, i giardini Margherita, la stazione o addirittura la Caorsana. Che l’operazione "Città sicure" inaugurata lo scorso anno dal Governo possa "sbarcare" anche a Piacenza è assai molto di più che una semplice ipotesi. Anzi, pare proprio che siamo a un passo dal vedere anche le strade della nostra città pattugliate dall’esercito. La data di inaugurazione potrebbe essere un giorno della prima settimana di agosto, vale a dire fra quindici giorni. Ma, va detto subito, mancano ancora alcune autorizzazioni assolutamente necessarie per poter impiegare l’esercito nei compiti di pubblica sicurezza in città. D’altro canto è da sottolineare che i soldati della caserma di piazza Cittadella hanno trascorso gli ultimi due mesi ad addestrarsi appositamente, e in gran segreto, presso alcuni centri specializzati di polizia e carabinieri.Il meccanismo a cui fa riferimento questo tipo di provvedimento – ovvero la seconda parte del provvedimento "Città sicure" varato dal Governo – è già in moto da mesi, anche se è stato tenuto il più possibile segreto. E che anche le piccole città di provincia come Piacenza, oltre alle grandi metropoli della penisola, potessero in un secondo tempo accogliere l’esercito in strada, lo aveva già affermato lo stesso ministro della Difesa Ignazio La Russa, che aveva proprio parlato, a tal proposito, di «piccole città». Ma cosa comporterà tecnicamente, se venisse confermata, questa novità? Semplicemente che vedremo i soldati pattugliare con discrezione certe zone prestabilite del centro e della periferia, sempre rigorosamente accompagnati da almeno un poliziotto o un carabiniere. I militari, infatti, non avendo giuridicamente in tempo di pace lo status di agente di polizia giudiziaria, non possono agire esattamente come le forze dell’ordine, ma devono rimanere subordinati a queste ultime.Anche l’armamento che avranno – sempre che il piano venga attuato anche a Piacenza – sarà più "leggero", senza il classico fucile mitragliatore ma solo con la pistola Beretta calibro nove di ordinanza.