Ecco il comunicato inviato dal capogruppo Pd in Provincia Marco BergonziL’ On. Foti intende tenere il presidente della Provincia sotto tutela?Si affanna ad affermare che non voterebbe "nemmeno sotto tortura" l’ipotesi di un unico palazzo uffici per Provincia e Comune di Piacenza.Solo qualche giorno fa il Presidente Trespidi ha iniziato a esplorare possibili alternative per la sede di alcuni uffici che oggi la provincia utilizza in affitto, ipotizzando anche la realizzazione un eventuale nuovo edificio in proprietà; ma non appena spunta una possibilità che merita quantomeno di essere presa in considerazione con la dovuta serietà ed attenzione, ancor prima che il Presidente della provincia possa esprimersi, ecco che viene subito stroncata dall’On. Foti .Ed è evidente che si tratta di una bocciatura a priori, il no per il no, puramente ideologica, per la quale non importa nulla degli enormi benefici per i cittadini di un’opera di questa portata : trovare tutti i servizi in un’unica sede comporta innegabili risparmi di tempo e di denaro; un’unica destinazione sarebbe servita in modo ottimale dal trasporto pubblico; le amministrazioni Comunale e Provinciale taglierebbero in modo consistenti le spese necessarie per il loro funzionamento; i dipendenti dei due enti, così come tutti gli altri utenti, non sarebbero più costretti a pellegrinaggi tra una miriade di uffici sparsi per la città.Sarebbe un’opera importante, tale da accrescere il prestigio della nostra città.L’elenco dei benefici potrebbe continuare molto a lungo, ma allora perché no?Quale imprenditore, opterebbe per mantenere una pluralità di sedi sparse sul territorio, anziché concentrare la propria attività in una unica, rinunciando alle economie di scala ed alle efficienze che ogni accorpamento di per sé comporta?Piacenza in questi anni si è cambiata, con un’amministrazione comunale dinamica, che produce progetti e si impegna a fondo per realizzarli: questo è uno dei più significativi, come possiamo lasciar perdere una simile opportunità a causa di un’ostinata contrapposizione politica fine a se stessa, che costa a tutti noi; l’immobilismo è un prezzo troppo alto per la collettività.Per questo auspico che la posizione del Presidente Trespidi sia libera da condizionamenti troppo ingombranti e che approcci, questa nuova proposta nell’esclusivo interesse di tutti i cittadini.Marco Bergonzi Capogruppo PD in Consiglio ProvincialeEcco la risposta del Coordinatore Provinciale del PDL On. Tommaso FotiPrendo atto che il consigliere Bergonzi non vuole che si dica di lui – ma chi scrive non l’ha detto, anche se lui sentendosi toccato evidenzia qualche nervo scoperto – quello che proprio lui, in buona compagnia del vicesindaco Cacciatore, dice degli altri.Sostenere – come fa Bergonzi – che il Presidente della Provincia Massimo Trespidi, che ha vinto le elezioni con oltre il 52 per cento dei voti dell’intero territorio provinciale, sarebbe sotto la mia tutela, mentre ciò non riguarderebbe il Bergonzi stesso in ragione del 25 per cento dei voti ottenuti dal suo partito e di riflesso da Lui, e non viceversa, in un collegio cittadino, è tesi che offende prima ancora che la logica matematica, l’intelligenza di ciascuno. Ma tant’è: questa è la reazione tipica di chi, anziché chiedersi perché il proprio partito ha straperso le elezioni, si getta in sconsiderati attacchi che ci ricordano quei piccoli pifferai che partirono per suonare e finirono suonati.E che la lucidità, quantomeno politica, difetti a Bergonzi, lo attesta la domanda-autogol con la quale si chiede se c’è una sola realizzazione meritevole di essere ricordata nel periodo in cui ho fatto il vicesindaco. Se non avessi argomenti nel merito, come Bergonzi dimostra di non avere, potrei limitarmi a rispondere che, se sono stato dal 1994 in poi il consigliere più votato non solo del mio partito ma dell’intera città, un motivo ci sarà pure. Ma poiché di argomenti validi penso di averne più di qualcuno, gli consiglio di chiedere – ad esempio – al suo compagno di partito Silvio Bisotti quale Amministrazione, se non quella Guidotti, abbia realizzato la Nuova Fiera di Piacenza; o di chiedere all’attuale sindaco Reggi perché proprio con Guidotti abbia inaugurato i recuperati giardini Merluzzo e Margherita; o ancora di domandare al vice sindaco Cacciatore se l’atto di Consiglio Comunale con cui venivano acquistati l’ex Forte della Galleana ed il Campo Daturi, oltre che l’ex terzo campo ostacoli, non fosse attribuibile a chi scrive.Quanto poi alla sostanza delle questione, è fuori di dubbio che l’autorevolezza della risposta resa dal Presidente della Provincia, Massimo Trespidi, chiuda ogni inutile discussione e lo sterile tentativo del centrosinistra di uscire dal vicolo cieco in cui si è cacciato.Che il Palazzo Uffici unico nell’area ex Unicem sia idea appetibile come un bego nella minestra è talmente chiaro, che è dimostrato anche dal fatto che neppure i due sinistri "visionari" di Reggi e Boiardi l’avevano mai messa in agenda nei progetti di Vision 2020, lo strumento operativo che Comune e Provincia – tra gli altri – si sono dati per lo sviluppo futuro del nostro territorio.Di più. E’ un’idea assolutamente bizzarra, se solo si considera che proprio dalla maggioranza di centrosinistra in Comune da anni arrivano le più forti bordate politiche (da D’Amo a Piazza, passando per Vaciago, di cui Reggi fu assessore) al Palazzo degli Uffici all’ex Unicem.Anche loro sono quindi immobilisti? O forse hanno solo la colpa di non essere immobiliaristi?La proposta di Bergonzi e dei suoi compagni di partito assomiglia alla vecchia e abusata tattica di cercare di attaccare per non essere attaccati nei propri punti deboli; ricordo solo che chi parte per sparigliare le carte altrui senza avere in mano buone carte da giocare, rischia di essere il primo ad essere sparigliato. Tommaso FotiPiacenza, 24 luglio 2009
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