Partecipazione dei cittadini, radicamento politico e vicinanza delle istituzioni ai problemi quotidiani sono alcune delle principali parole d’ordine del centro sinistra e del Partito Democratico. Ove si misurino nei fatti questi concetti, o forse aspirazioni, del nostro intendere l’attività politica si scoprono, purtroppo, difficoltà e mancanze significative, anche nel nostro quartiere e nelle nostre frazioni. Crediamo sia utile aprire una riflessione e una reale discussione che parta dalla registrazione delle fragilità della nostra politica di prossimità, sia essa riferita all’attività del circolo del partito che dell’attività circoscrizionale in cui il PD è componente della maggioranza, arrivando ad una proposta di rinnovamento e di rafforzamento dell’impegno alla ripresa autunnale dell’attività. Non si può non registrare che i circoli territoriali non sono riferimento della raccolta delle istanze, delle esigenze e della discussione politica dei cittadini nella misura in cui sarebbe necessario.Lo stimolo e la registrazione delle sensibilità, dei problemi e delle proposte non passa attraverso il circolo quanto sarebbe lecito attendersi in un quartiere in cui il Partito Democratico raccoglie una parte consistente del proprio consenso cittadino. Pur non nascondendoci la difficoltà di fare politica di vicinato in un contesto in cui il messaggio politico è valido nella misura in cui è massificato e "facile", è necessario e urgente impegnasi per promuovere più iniziative e più relazioni con i cittadini, perché la politica "faccia a faccia" e di valori sono forse la principale differenza tra il campo progressista e il berlusconismo superficiale e interessato. Essere riferimento d’ascolto per i cittadini, in primo luogo dei propri elettori, non è compito semplice, ma deve essere obiettivo del circolo diventare nel tempo un soggetto riconoscibile e autorevole.Ugualmente è necessario considerare con preoccupazione la difficoltà della Circoscrizione 4 a svolgere con profitto quel ruolo di centro della partecipazione del quartiere, di raccolta e di promozione delle istanze degli abitanti che gli è assegnato. Troppo spesso le riunioni circoscrizionali appaiono rissose, una sorta di brutta copia del Consiglio Comunale, in cui la polemica politica o personale tra il Presidente maggioranza e l’opposizione allontana invece che avvicinare la cittadinanza dalle Istituzioni. Il quartiere è stato troppo spesso purtroppo spettatore rispetto ai temi importanti dell’amministrazione di questi anni e non è stato sufficientemente in grado di parlare ed ascoltare i cittadini e di svolgere un numero adeguateo di azioni di coinvolgimento, su un territorio vasto qual è quello della nostra Circoscrizione. Queste criticità, sommate alla fragilità delle deleghe e alle poche autonomie, allo scarso coordinamento e ascolto da parte della Giunta e del Consiglio Comunale amplificano la sensazione di frustrazione dei consiglieri di quartiere, ma soprattutto dei cittadini. Ne risulta una politica di quartiere non solo poco incisiva nei fatti amministrativi, ma anche debole nella sua attività centro di ascolto, di informazione dei cittadini e più in generale di animazione democratica. I Quartieri hanno pochi poteri e sono poco considerati, ma non ci si può limitare ad una lamentela da parte de "l’ultima ruota del carro" dell’Amministrazione, quanto ragionare su quale debba essere realisticamente e utilmente la missione della Circoscrizione ed operare di conseguenza insieme a Partito e Amministrazione Comunale. Il tema della partecipazione va affrontato complessivamente, affinché ogni ipotesi sullo stesso futuro delle circoscrizioni dopo il 2012 sia svolto alla luce dei necessari risparmi di spesa, ma soprattutto dell’efficacia degli strumenti impiegati, per permettere ai cittadini di concorrere al governo del territorio e per fare in modo che la democrazia di reale e partecipata. E’ un compito che il campo progressista deve sentire come prioritario e che deve essere discusso francamente, fuori dalla "retorica della partecipazione", per dare risposta alla domanda di buona politica che è più che mai urgente, anche a livello locale.Occorre ragionare criticamente e impostare un cambio di rotta. E’ necessario farlo da qui fino alla fine del mandato avendo la capacità di impostare la politica della partecipazione per il futuro.In questo senso ci sentiamo di proporre un approccio in cui:· In Consiglio di Circoscrizione non siano più tollerate intemperanze da qualsiasi parte provengano e polemiche politiche fini a se stesse;· Vi sia una programmazione condivisa, quantomeno di medio periodo, dei temi di discussioni e delle campagne di raccolta della partecipazione dei cittadini, condivisa anche da Consiglio Comunale e Giunta;· Non vi sia competizione tra Il Presidente Giunta Consiglio Comunale e e la sua maggioranza di Circoscrizione, ma un serio e programmato gioco di squadra che consenta politiche ancora più efficaci e più condivise;· Vi sia maggiore coinvolgimento impegno di tutte le energie, dai consiglieri fino al Presidente della Circoscrizione nell’ascoltare i cittadini nel seguire, lungo il percorso amministrativo, le istanze dei cittadini;· Si operi affinché vi sia un maggiore collante tra l’attività sul territorio dei partiti della maggioranza circoli del PD e l’azione amministrativa dei Quartieri.