Precisazioni di Mario Spezia indagato per false fatture

Con riferimento agli articoli di stampa che negli ultimi giorni hanno riguardato la mia persona ed alcune delle cooperative che presiedo, mi vedo costretto ad alcune precisazioni in quanto la irrituale publicizzazione e sovraesposizione  della situazione unita alla sua approssimativa descrizione, così come fino ad oggi riportata dalla stampa, rischia seriamente di creare un’immagine distorta della vicenda arrecando danno sia dal punto di vista personale che aziendale.Intanto vorrei inquadrare il contesto generale all’interno del quale si svolge questa vicenda.Con.Cop.Ar. scrl è un consorzio, che presiedo dal 1981, ed è la "casa" dentro la quale trovano dimora una decina di cooperative alle quali con un gruppo di amici, in questi oramai trent’anni, abbiamo dato vita  e le cui attività variano dall’edilizia abitativa ai servizi alle imprese  al settore sociale.Cooperative che, grazie a Dio, sono talmente cresciute in questi anni tanto da permettere a circa 1000(mille) famiglie di trovare un’abitazione (per molti insperata) ed a circa 800(ottocento) persone di trovare un lavoro sicuro e regolare (è questo oggi il numero degli occupati complessivi del "sistema" Con.Cop.Ar.).Cooperative che hanno oggi un fatturato complessivo di circa 30 milioni di Euro e che svolgono una mole di lavoro e di attività molto articolato e complesso (comprese migliaia di fatture emesse e migliaia di fatture  ricevute all’anno).Di alcune di queste cooperative sono ancora oggi il Presidente ma non ho con nessuna di esse un rapporto di lavoro (la mia attività è quella di Insegnante) ma mi occupo, all’interno dei Consigli di Amministrazione, di aspetti generali e di strategie.Un gruppo di cooperative così importanti è ovvio che abbia una struttura dirigente, un amministratore delegato, un direttore generale, servizi adeguati ed adeguate attività  di supporto.E’ quindi altrettanto ovvio che personalmente non mi occupi della gestione e quindi, neanche, delle fatture.Come è anche importante precisare, non per retorica, che  le cooperative sono società non lucrative che non fanno dividendi e che hanno altre finalità che non il puro e semplice business (anche se i conti in ordine sono anche qui fondamentali), finalità di cui personalmente vado fiero e che mi hanno portato, in tanti anni, a dedicarmi alla crescita di questo settore invece che preoccuparmi di arricchire il mio conto in banca; un sistema di vita che mi ha anche permesso di essere tranquillo di fronte ai tanti attacchi ed ai tanti problemi che in questi anni, come è facile immaginare, si sono succeduti.Come quando alcuni anni orsono un nostro ex collaboratore ci ha fatto causa chiedendoci una consistente somma di danaro che, a suo dire, gli era dovuta e per rafforzare la sua richiesta insinuò, durante la vertenza di lavoro intentaci (fra l’altro poi da lui persa), l’utilizzo da parte nostra di due fatture, a suo dire, non del tutto regolari: emesse da due imprese artigiane e relative  a due costruzioni abitative – una di importo IVA pari a 4.020,00 Euro (quattromilaventieuro) del 2003 l’altra di importo IVA pari a 2.500,00 (duemilacinquecentoeuro) del 2004.Proprio il fatto di essere in regola nei nostri comportamenti ci ha però consentito di respingere la infondata richiesta del nostro ex collaboratore pur sapendo che tale suo dire sarebbe naturalmente sfociato in un’indagine giudiziaria.Indagine della quale si stanno ora così diffusamente occupando i quotidiani; indagine che ha riguardato due nostre cooperative e, di conseguenza me stesso che ne sono il Presidente ed il Legale Rappresentante; indagine partita, per ciò che è di nostra conoscenza, con il sopralluogo della Guardia di Finanza presso i nostri uffici e la sede della società che gestisce le nostre contabilità con un primo prelievo di 24(ventiquattro) fatture (di un periodo che va dal 2001 al 2004)  a cui ha fatto seguito, dopo diversi mesi in data 10 Luglio 2009, la richiesta di interrogatorio fissata per il 17 luglio scorso  nella notifica del quale ci veniva chiesto di dare spiegazione relativamente a 9(nove) fatture (una del 2001, sei del 2002, una del 2003 e una del 2004) di cui ci veniva contestata la presunta indebita detrazione IVA, ridimensionando il contestato a poche migliaia di euro.Ma proprio per massima trasparenza e massima serietà, diversamente da quanto pubblicato, a prescindere dal valore economico del contenzioso, durante l’interrogatorio della scorsa settimana non è affatto vero che mi sono rifiutato di rispondere ma ho invece confermato, che tutte le fatture contestate sono regolari ed, in piena collaborazione con la Guardia di Finanza, abbiamo concordato di presentare una memoria scritta correlata di tutta la documentazione necessaria nel più breve tempo possibile data l’impossibilità da parte mia, proprio per il ruolo che ricopro nelle cooperative, di essere a conoscenza, nel dettaglio, di ogni operazione ed a causa della concomitante assenza, per ferie, di alcuni collaboratori che seguono l’attività edilizia. Questo è il reale quadro della vicenda della quale, sia per dimensione che per sostanza del problema, non sono ancora riuscito a cogliere quale possa essere l’interesse di alcuni media locali: lasciamo, in merito a questo, altre occasioni e sedi per esprimere compiutamente il nostro pensiero ed i nostri "sospetti"; per il momento, personalmente, continuerò a fare quello che in tutti questi anni ho sempre fatto: contribuire concretamente  a costruire il futuro del nostro territorio.Mario SpeziaPresidente Con.Cop.Ar. scrlPiacenza 20 luglio 2009 

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