Se l’assessore comunale Freda voleva dare prova dell’inutile quanto dannoso apporto che la stessa fornisce alla pubblica amministrazione, c’è riuscita perfettamente.Avvezza a ridere e a sorridere sempre e comunque, l’esponente dell’Italia di Valori, contestando la segretezza della seduta in cui verrà discussa un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale del suo partito, esibisce conoscenze giuridico amministrative da far piangere.E’ vero che leggere, come capire, non è obbligatorio, ma quando si tratta di dovere discutere di questioni che coinvolgono apprezzamenti sulla condotta pubblica e privata (e non vi è dubbio che l’interrogazione in questione di ciò esclusivamente si occupa), è la legge che impone la seduta segreta.Ciò detto, stupisce che un’esponente politica che si ritiene autorevole non spieghi ai suoi elettori come mai nulla abbia ancora detto sulla vicenda giudiziaria che interessa l’ex vicepresidente della Amministrazione Provinciale Mario Spezia, alleato politico dell’Italia dei Valori nelle recenti come nelle passate elezioni provinciali, che – come riferiscono le cronache dei giornali – si sarebbe avvalso del diritto di non rispondere in una vicenda giudiziaria che lo vede coinvolto.Ecco, qui la Freda getta la maschera e si dimostra per quello che è: un’inflessibile custode dei pubblici costumi quando si tratta di attaccare avversari politici come Gallini, a carico del quale – come potrebbe confermarle qualche suo sodale di partito professionalmente adito a questi compiti – nulla risulta; una silente e complice comparsa quando le vicende giudiziarie investono esponenti della sua coalizione politica.Insomma, tanto per cambiare, l’assessore Freda ha perso un’altra occasione per stare zitta, non essendovi per altro dubbio che il meglio di sé lo da quando ride, non certo quando parla.