Al termine di una lunga e combattuta battaglia legale, il Tribunale di Monza in Brianza, in composizione monocratica ha condannato ieri Vittorio Sgarbi per il reato di diffamazione aggravata nei confronti del sindaco Roberto Reggi e dell’Amministrazione comunale di Piacenza.A fronte della richiesta formulata in sede di requisitoria dal Pubblico Ministero per la condanna dell’imputato a 4 mesi, il Giudice ha condannato il critico d’arte a 6 mesi.La pena detentiva è stata sostituita, come prevede la legge, in pena pecuniaria, in seguito all’applicazione dell’indulto. Inoltre il Giudice ha stabilito che Vittorio Sgarbi dovrà risarcire i danni cagionati alle due parti civili, Roberto Reggi e Comune di Piacenza, i danni che saranno quantificati e liquidati dal Giudice Civile. Infine, in via immediata, l’imputato è stato condannato al pagamento di una provvisionale, provvisoriamente esecutiva, di 10.000 euro a favore del Comune di Piacenza, oltre al pagamento delle spese processuali, liquidate per ciascuna delle parti in 3.000 euro pro capite, oltre al pagamento dell’IVA, CPA e delle spese.A fronte dei pesanti insulti il Sindaco Reggi aveva querelato Vittorio Sgarbi in merito alla nota vicenda di Villa Serena. Il processo è durato quasi quattro anni e il sindaco e il consigliere comunale Giorgio Cisini sono stati ascoltati come testi in giudizio, mentre il critico d’arte si è mai presentato.Reggi, costituitosi personalmente come parte lesa, era rappresentato dall’avvocato Paolo Fiori, mentre il Comune di Piacenza era rappresentato dall’avvocato Elena Vezzulli, dirigente dell’Avvocatura Comunale. Entrambi i legali hanno formulato richiesta di risarcimento di € 50.000 ciascuno per i danni subiti dal sindaco personalmente ed all’immagine della città divenuta suo malgrado famosa per le esternazioni di Vittorio Sgarbi.La vicenda prende il via da dichiarazioni rilasciate da Sgarbi il 23 settembre 2005, proferiti durante unaa trasmissione radiofonica "No partner, no problem" condotta da Charlie Gnocchi sull’emittente nazionale Rtl 102.5, nel corso della quale Sgarbi aveva insultato pesantemente il primo cittadino della nostra città.A margine della decisione di condanna avvenuta ieri ai danni di Vittorio Sgarbi, Radio Sound 95, in esclusiva, ha contattato il critico d’arte che così ha replicato alla notizia:"La cosa inaudita è che condannano uno che parla e non uno che distrugge una città. Questo sindaco, verso il quale io non ritiro una delle sole cose che ho detto, ha sfigurato la città di Piacenza con orribili rotonde e sculture di cui egli stesso si è pentito. Eppure nessuno pensa di impedirgli di continuare i suoi orrori e di salvare la città dalla violenza di questi interventi criminali. Se poi quando uno parla lo condannano, viene voglia di dire che è meglio non parlare e di lasciargli fare gli orrori che vuole. Ma questo ha distrutto Piacenza e continua a distruggerla". Sgarbi dice che ricorrerà in appello: "i processi, fortunatamente assolvono le persone oneste attraverso i tempi lunghi che contemplano prescrizioni, perché se per una dichiarazione contro un sindaco incapace uno deve essere condannato…E’ questo sindaco che merita la condanna per gli scempi che ha fatto contro la città. D’altra parte l’avrà dal tempo e quando mi candiderò sindaco di Piacenza per mandarlo a casa. Mi fa pena il sindaco. Chi dice le cose giuste viene condannato e chi fa le cose sbagliate viene guardato come se avesse subito un torto. Ma il torto l’ha subito la città di Piacenza".