Che per l’assessore Sabrina Freda non sia questo il periodo di maggior gradimento politico, sia tra i consiglieri di maggioranza sia tra i suoi colleghi di giunta, lo testimoniano alcuni fatti e una serie di segnali, che via via le sono stati inviati anche pubblicamente. Se è forse azzardato parlare di un "caso Freda", tuttavia è qualcosa che sembra avvicinarcisi molto. Le ragioni di un malcontento diffuso nei suoi confronti, che alberga sia nel Pd sia (soprattutto) nella lista civica Per Piacenza con Reggi, sono presto dette: alcune scelte amministrative e una serie di comportamenti messi in atto dalla titolare della delega alla Riqualificazione urbana e al Commercio (che va ricordato non ha nessuna sponda del suo partito – Italia dei Valori – all’interno del Consiglio comunale), stanno provocando qualche imbarazzo di troppo nel centrosinistra piacentino che, va ricordato, non comprende . I fatti. A tenere sotto scacco la Freda ci sta pensando la questione della Riqualificazione di Piazza Sant’Antonino. A un settore cospicuo della maggioranza non piace l’approccio che l’assessore sta adottando nella progettazione della terza piazza più importante della città. Non piace nel metodo, in quanto ancora una volta viene lamentata una scarsa propensione della dipietrista a misurarsi e a dialogare con i consiglieri stessi. Non piace soprattutto nel merito: inquadrare la progettazione della nuova piazza Sant’Antonino nell’ampio progetto di riqualificazione del centro storico, così come ventilato lunedì scorso in Consiglio comunale, significa non rendere baricentrico un intervento che invece, è opinione diffusa, andrebbe slegato da tutto il resto. Questo, ad esempio, il senso dell’intervento di Giorgio Cisini (Pd), non nuovo a richiami all’assessore e all’invio di messaggi piuttosto chiari. «Il progetto di Sant’Antonino – specifica ancora Cisini – va valutato e ponderato singolarmente. E’ sempre stato volere dell’amministrazione far diventare questa piazza un salotto. Gli anni passati abbiamo condotto e vinto una dura battaglia per liberarla dalle auto. Non è possibile ridurre tutto al tipo di pavimentazione da usare. Il tema è decisamente più complicato». Un film per la verità già visto: si ricordi, ad esempio, il dibattito su piazzetta Plebiscito, quello molto acceso sulla volontà della Freda di spezzare in due il mercato di piazza Duomo; o, ancora, il restyling della kermesse dei Venerdì piacentini. I segnali di malcontento degli stessi consiglieri non sono certo mancati. Nodi che hanno alimentato, col tempo, il serpeggiare di malumori, quasi sempre "rattoppati" grazie anche all’intervento di potenti diplomazie. Ma, si sa, la corda prima o poi … Cisini è preoccupato, ma par di capire che il suo sia un sentimento che si sta diffondendo anche tra chi, in questi due anni di mandato, era pronto a farle da scudo. Incomincia a pesare quella sua gestione dell’assessorato, forse anche dettata da certi lati del suo carattere, considerata un po’ troppo personalistica.