"Sembrano essere tutti quanti soddisfatti, amministratori, politici e parlamentari del luogo, della soluzione adottata con procedura d’urgenza da parte del Dipartimento di Protezione Civile per la ricostruzione del nuovo Ponte sul fiume Po tra Piacenza e Lodi.Mi permetto, da radicale, solo di offuscare questo clima di idillio locale – si direbbe bipartisan, avvertendo che se dalla scelta del metodo e dei mezzi si può in qualche modo misurare la riuscita dell’obiettivo finale non mi pare che lasci promettere alcunché di buono questa frettolosa individuazione quale Commissario per la ricostruzione proprio dell’Ingegnere Claudio De Lorenzo e di conseguenza quale progettista, ormai si potrebbe dire di fiducia, dell’Anas Lombardia del Professore e Ingegnere Michele Mele.Risulta alle cronache dei primi giorni di Luglio di quest’anno, infatti, che i nominativi di costoro si ritrovano tra quelli delle 16 persone indagate per disastro colposo e lesioni colpose in seguito al crollo del vecchio ponte, quali soggetti che a vario titolo hanno avuto a che fare con la manutenzione, evidentemente non perfettamente riuscita, del ponte stesso.Non fosse che per ragioni di opportunità non era meglio attendere il completamento dell’opera della magistratura lodigiana in ordine all’accertamento delle responsabilità ?Se si aveva urgenza di provvedere non era meglio affidare ad altri questa delicata ricostruzione ? Al fine di comprendere meglio da cosa sono realmente motivati questi incarichi posso rendere noto, fin da ora, di aver presentato in tal senso un’interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti; di certo quello che accade tra Lodi e Piacenza – coi suoi addentellati romani – compreso l’altro incredibile capitolo di (ir)responsabilità amministrativa su cui è necessario andare a fondo relativo ai lavori non ancora terminati alla Sezione Polizia Stradale di Piacenza, necessita di una maggiore attenzione mia e radicale nel complesso che non faremo di certo mancare. "
