Apprendo con preoccupazione dal quotidiano nazionale "La Stampa" di oggi, mercoledì 15 luglio 2009, che Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel, all’indomani del varo della legge sul ritorno al nucelare in Italia, ha affermato che "i siti per le centrali nucleari per l’Italia li abbiamo già identificati, ma li teniamo chiusi in cassaforte". Una battuta che aveva già utilizzato qualche tempo fa a proposito dei quattro gruppi dal 1.600Mw che l’azienda intende costruire nel nostro Paese in accordo con la francese Edf. Ancora più preoccupanti le dichiarazioni del ministro Claudio Scajola che, senza mezzi termini, annuncia che "semmai qualcuno (presidenti delle Regioni, delle Province, sindaci, comitati cittadini) volesse mettere i bastoni tra le ruote al nucleare, si useranno le maniere forti. Nel caso in cui non si dovesse realizzare una condivisione, il Governo può in via eccezionale utilizzare gli strumenti sostitutivi previsti dalla Costituzione nell’interesse generale del Paese". Visto che l’Enel ha già individuato i quattro siti, chiedo se uno di questi è Caorso e se il presidente Trespidi ne è informato. Se così fosse, chiedo se condivide la posizione del ministro Scajola. Sul tema di Caorso e del nucleare, così importante per il nostro territorio, ho presentato un’interrogazione per il prossimo consiglio provinciale.Gianluigi Boiardi