Torna alla ribalta la vicenda di corruzione internazionale che nel 2006 coinvolse la Cogim Spa di Piacenza e l’industriale piacentino Leopoldo Braghieri. Nei giorni scorsi il giudice Cristina Di Censo ha disposto il sequestro preventivo di una somma pari al valore della presunta tangente stimata 750 mila euro. Secondo la procura di Milano, che sta indagando, la Cogim sarebbe responsabile per la legge 231 di non aver adottato modelli di gestione in grado di prevenire i reati dei suoi amministratori. Secondo la ricostruzione dell’accaduto braghieri avrebbe versato la somma su un conto corrente destinato all’ora capo dell’ufficio approvigionamenti delle nazione unite.