150 nuove richieste di cassa integrazione straodinaria. Cgil: un segnale de

Centocinquanta nuove richieste di cassa integrazione straordinaria per altrettanti lavoratori dipendenti di tre aziende del piacentino: la AFT di Piacenza, la carini di Piacenza e la GMC di San Giorgio. Una segnale della profonda crisi che sta attraversando il settore metalmeccanico che solo nella nostra provincia vede già 400 lavoratori interessati dalla cassa integrazione ordinaria e che è stato denunciato dal segretario provinciale Fiom Cgil Ivo Bussacchini nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina alla Camera del lavoro, in via XXIV Maggio, incentrato sulla proposta della Fiom per il rinnovo contrattuale del settore. Presenti a questo momento di discussione anche Edgardo Farolfi della segreteria regionale della Fiom e Gianni Copelli, segretario provinciale della Cgil. E’ stato infatti il rappresentante regionale a sottolineare i motivi che hanno spintola Fiom a non aderire alla disdetta da parte della Fim e Uilm del contratto nazionale in vigore e a presentare una propria piattaforma separata per  il rinnovo del prossimo biennio salariale. Una piattaforma che come è stato evidenziato ha lo scopo di difendere il potere d’acquisto dei lavoratori in continuità e miglioramento di quanto sottoscritto precedentemente; affermare che tutti gli aumenti salariali andranno anche a chi a causa della crisi nel prossimo biennio sarà in cassa integrazione, affermare il principio della detassazione degli aumenti salariali nazionali e difendere l’occupazione  dicendo no alla chiusura delle aziende e con l’impegno chiesto alla Federmeccanica di bloccare i licenziamenti per tutta la durata del contratto.       

Radio Sound