Tolleranza zero: questo chiede la Coldiretti di Piacenza commentando la notizia del sequestro di centinaia di litri di alcool e di tonnellate di zucchero operato dai carabinieri del Nas di Parma in un magazzino appena fuori Piacenza, unitamente a bottiglie di vino con denominazione Igt e Doc tra cui Gutturnio, Barbera, Bonarda. Il rischio, del tutto probabile, è infatti che fosse prodotto "vino senza uva" e che alcool e zucchero servissero ad aumentare la gradazione, una pratica assolutamente vietata dalla legge."Questa operazione, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi, trova il massimo plauso da parte nostra perché siamo costantemente impegnati per la difesa dei prodotti tipici del territorio e per la salvaguardia della qualità, a tutela del cittadino-consumatore. Non a caso, ricorda Bisi, Coldiretti ha stipulato un accordo con il comando generale dell’Arma per contribuire a combattere le frodi e le sofisticazioni a tavola, mettendo a disposizione, anche a Piacenza, tutte le sue sedi periferiche per fornire un qualificato supporto alle attività investigative o amministrative dei Nas. Dopo il grande percorso di crescita qualitativa che ha portato il vino italiano alla conquista di ripetuti successi occorre insistere – continua Bisi – sulla strada della "tolleranza zero" nei confronti di situazioni che causano un danno economico e di immagine gravissimo anche all’estero, con il vino che costituisce la prima voce dell’export agroalimentare nazionale e la nostra provincia rappresenta, in ambito regionale,e ben il 70 per cento delle Doc.Al vino italiano, ed a maggior ragione a quello piacentino, che rappresenta con i tre salumi Dop una "bandiera" del nostro sistema agro-alimentare di qualità, più che la crisi dei mercati, nuocciono inganni e contraffazioni, quelle stesse già perpetrate da anni per tanti altri prodotti del made in Italy.Occorre, per questo, arrivare velocemente all’etichettatura obbligatoria, un risultato che permetterebbe al consumatore di conoscere l’origine di ciò che consuma e alle nostre produzioni di essere maggiormente valorizzate.Proprio con l’intento di chiedere maggiore trasparenza e legalità, stiamo per lanciare una grande mobilitazione in difesa del latte italiano, per sostenere la qualità dei prodotti, ridare redditività alle aziende agricole ed evitare che continuino ad arrivare nel nostro paese prodotti come latte sterile, cagliate, polvere di latte o caseina che poi vengono trasformati in formaggi e latte destinati alla vendita, senza nessuna indicazione di origine.