Sul pacchetto sicurezza si registra il commento di Paolo Botti segreterio Prov.le del PD:La vivace discussione che si è sviluppata nel Paese e a Piacenza in seguito all’approvazione definitiva, la settimana scorsa in Senato, del pacchetto sicurezza, dimostra quanto sia alta l’attenzione della società italiana e della nostra comunità verso questo tema oggi estremamente sensibile e quindi spesso soggetto a strumentalizzazioni politiche e interpretazioni ideologiche.L’attenzione per le giuste istanze di controllo del territorio, di garanzia di sicurezza e di equità nella distribuzione dei servizi pubblici tra cittadini italiani e stranieri è oggi anche al centro del dibattito e dell’elaborazione del Partito Democratico.Ma, proprio per questo, l’opposizione al provvedimento da parte del PD è netta: per ragioni di impostazione, di coerenza con i principi costituzionali e per ragioni strettamente inerenti alla sua efficacia e razionalità normativa.Concordiamo con le parole del Cardinale Tettamanzi e siamo consapevoli che la condizione di migrante non è in sè colpevole, ma si rende per molti necessaria per sfuggire alle tante situazioni di estrema difficoltà che si riscontrano in molte aree del mondo e che hanno a che vedere con i bisogni primari e vitali delle persone: il sostentamento, la sopravvivenza, la possibilità di un esercizio minimo della libertà e la tutela dei diritti umani, nonchè la legittima aspirazione, per ogni essere umano, a migliorare le proprie condizioni di vita. Vorremmo quindi che le fattispecie di reato nel nostro Paese riguardassero l’agire di ogni singolo individuo e non la sua natura o condizione.Siamo altrettanto pienamente consapevoli, però, che la complessità e le dimensioni del fenomeno possono generare insicurezze e squilibri e alimentare legittimamente una più marcata richiesta di controllo del territorio che, proprio per essere più efficace, va coniugata con positive politiche di integrazione sociale.Ed è sul piano dell’efficacia che poniamo le critiche più dirette, immediate e concrete al provvedimento.L’approvazione del pacchetto renderà infatti più instabile la sicurezza dei cittadini, svelando la sua natura prettamente propagandistica e ideologica.Il reato di immigrazione clandestina spingerà inevitabilmente sempre più stranieri nelle mani della criminalità e verso occupazioni illegali, li relegherà in una condizione di invisibilità che espone l’intera collettività a maggiori rischi e li escluderà da alcuni servizi pubblici essenziali (come quelli sanitari) che possono determinare gravi rischi per tutti, a partire da quelli di carattere epidemiologico. Tutto ciò può generare la crescita di tensione e disagio da parte dei cittadini italiani e stranieri, nonchè acuire la paura e la diffidenza reciproca, mettendo a rischio la stessa tenuta sociale.Ci uniamo a quanti fanno appello alla saggezza nel governo di fenomeni tanto complessi, consapevoli che una buona e sapiente gestione dell’immigrazione legale è la via maestra per scoraggiare la clandestinità.D’altra parte sempre più famiglie e imprese conoscono il ruolo importante che le lavorartici e i lavoratori stranieri svolgono nella nostra comunità, sotto il profilo economico e del lavoro di cura. Solo nel teritorio provinciale sono circa 5000 le badanti a servizio dei nostri anziani.C’è poi il tema dell’inapplicabilità della norma, che andrà ad ingolfare ulteriormente l’attività già lenta della giustizia italiana -col rischio di paralizzarla definitivamente- e ad appesantire il lavoro delle Forze di Polizia, distogliendone l’attenzione dai crimini effettivi. Tutto ciò avviene nel momento stesso in cui il Governo applica tagli per 3,42 miliardi di euro alle voci della sicurezza, prosciugando di risorse umane ed economiche le Forze dell’Ordine e stanziando per il rinnovo dei contratti nel settore cifre esigue, nemmeno sufficienti a coprire l’inflazione per il 2009.La tutela dell’ordine pubblico è liquidata come uno slogan. Si delega una prerogativa e un compito dello Stato a ronde di cittadini: una pratica difficilmente compatibile con una moderna democrazia liberale, che può generare confusione e ulteriore senso di insicurezza.La nostra contrarietà è quindi di merito, verso un provvedimento-annuncio, che si pone l’unico obbiettivo di raccogliere e strumentalizzare a fini di propaganda un disagio avvertito nel Paese, senza porsi la volontà effetiva di risolvere i problemi dei cittadini, nè italiani, nè stranieri.